1. Riverirti con attaccamento


    Data: 01/09/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... dell’appartamento di Corinne e non fu difficile per me verificarlo.
    
    Approfittai di uno dei tanti inviti del portiere per giocare a scacchi e alla prima occasione frugai tra quel mazzo di chiavi, trovando così anche quelle di Corinne. Chiesi al fabbro di farne una copia dorata, come se si trattasse della chiave d’un astuccio magico che conteneva il più prezioso dei tesori. Sapevo bene, che in realtà, quella chiave avrebbe aperto il mio vaso e che una volta rotto il sigillo non sarei più stato lo stesso. Per un po’ cercai d’aggrapparmi agli ultimi indizi di logica che mi erano rimasti, o forse finsi di farlo abbandonandomi così a un lento gioco fatto d’attese e di seduzione. Accarezzavo quella chiave sognando il momento in cui l’avrei adoperata, immaginando l’universo sconosciuto che avrebbe aperto e nel quale mi sarei immerso, un mondo ricco di profumi, di sapori, il tempio della divinità che inconsciamente m’aveva legato a sé. Mancavano soltanto pochi minuti, strinsi forte la chiave nella mia tasca e attesi con Corinne l’arrivo del treno della metropolitana. Assaporai ogni piccolo istante di quell’attesa, osservando i suoi passi e il modo in cui scostava i capelli che le ricadevano sul viso, o come tirava su la borsa quando le scivolava lungo la spalla mentre andava su e giù lungo la banchina. Ogni suo movimento era lieve e ricco di grazia, sembrava che le sue mani danzassero, come se stessero pizzicando le corde di un’arpa intonando una delicata melodia che solo io ...
    ... potevo udire. Quando le note di quella musica silenziosa riempivano l’aria, io sentivo il tocco delle mani sul mio viso, sentivo il sapore del suo morbido e saporito palmo mentre lo baciavo, percepivo le sue dita che frugavano nella mia bocca, mentre mi sorrideva offrendomi il candore del suo collo, perché lo baciassi e lo mordessi nutrendomi di lei.
    
    Il sole del mattino brillava risaltando sull’asfalto, il suo bagliore inondava la strada con una luce che sembrava quasi bianca, percorsi in tal modo il tragitto dalla stazione della metropolitana fino a casa con passi rapidi. A volte quasi correvo, altre indugiavo, come se volessi prolungare ancora quell’attesa o come se sperassi di tornare in me da un momento all’altro. Giunsi davanti alla porta di Corinne e le mie mani cominciarono a tremare, mi guardai intorno e tesi l’orecchio per accertarmi d’essere solo, trattenni il respiro e girai lentamente la chiave nella serratura. Un breve istante e il mondo dei miei sogni si spalancò davanti a me. L’appartamento era piccolo, con poche stanze, era identico al mio, tranne che per l’arredamento dallo stile etnico. Le stoviglie della colazione riposavano nel lavabo e attendevano il ritorno della padrona di casa per essere lavate, cercai le labbra di Corinne sul bordo della tazza del caffè lasciato a metà e lo bevvi, assaporando religiosamente il suo bacio. Sfiorai e sondai ogni oggetto della casa, seguendo le tracce che Corinne aveva lasciato, poiché era come se fossi dentro lei, sentivo ...
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