Sesso e basta volume 2
Data: 27/08/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: alebardi, Fonte: Annunci69
... gol della nazionale. Solo il Gio rimase imperturbabile, come un giocatore di poker che si ritrova con nulla in mano.
Il Sandro non sapeva più come fermare il sorriso. Era l’uomo più felice del mondo ma cercava di non darlo troppo a vedere. Sembrava stesse dicendo: “Sì, normale, normale”, mentre il suo cuore e la sua mente erano stati devastati da un’esplosione sconvolgente.
L’Elisa, invece, era rimasta sulle sue, come sempre. La interrogai con lo sguardo e si limitò a rispondermi sottovoce: “Va bene…”, poi guardò suo zio e, a voce più alta e facendosi sentire da tutti, ribadì: “Va bene.”
“Ottimo”, commentai, “e mentre chiedo alla Sara, padrona di casa, la cortesia di andare a prendere la vasellina che ho lasciato nello zainetto all’ingresso… direi… Sandro, Elisa… a voi la scena per il bacio di saluto.”
Ci fu ancora un momento di esitazione. Finalmente il gioco stava iniziando. Mi sembrava incredibile, ma era tutto vero.
La tensione svanì in un attimo, rotta dal Sandro, che non ci stava più dentro. Le si avvicinò lentamente e le mise dolcemente la mano sinistra sul fianco e la destra dietro la nuca. La avvicinò a sé piano, forse ancora timoroso di un rifiuto. Li osservai da non più di mezzo metro di distanza.
Nel silenzio generale, zio e nipote si guardarono negli occhi. Lui lesse in quelli di lei un segno di assenso, e avvicinò finalmente le sue labbra a quelle meravigliose che aveva davanti, e che tante volte avevo desiderato.
Non dimenticherò mai il ...
... momento in cui quelle due bocche si toccarono. Il Sandro ruppe ogni titubanza, la strinse a sé in un abbraccio forte e passionale, che lei ricambiò mettendogli le mani sulle spalle. E poi fu un’esplosione di lingue. Non so come feci a resistere alla tentazione di allontanare mio suocero e mettermi al posto suo, ma ci riuscii.
Rimasi immobile a guardare quelle lingue che si toccavano e si incrociavano, entrando una nella bocca dell’altra, con una intensità e una frequenza davvero penetrante.
Rimasero a baciarsi a lungo. Sembrava che nessuno dei due volesse staccarsi. Il grigio tendente al bianco dei capelli di lui si sovrapponeva e si incrociava con il castano chiaro, quasi rossiccio, di quelli di lei, in un movimento sensuale e proibito. Pensavo che l’Elisa si sarebbe fermata subito, dando a quel bacio il sapore del dovere, e invece sembrava che non avesse mai desiderato altro.
Vidi che lui aveva allungato la mano sinistra sul culo della nipote, che se lo lasciava palpare come se niente fosse.
Mi venne istintivo sussurrare: “Bene…”, e fu solo per questo che si staccarono. Mi chiesi quanto sarebbe durato quel bacio se non fossi intervenuto.
“Bene”, ripetei a voce alta. “Mi sembra che il bacio di saluto abbia tolto a tutti la capacità di respirare. Ma ora facciamo sul serio. Elisa, scegli la posizione e… ecco… la scena è vostra.”
A quel punto intervenne la Sara: “Qui c’è la vasellina. Se vuoi te la metto io, che sono pratica.”
Grandi segni di assenso dalla ...