1. Sesso e basta volume 2


    Data: 27/08/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: alebardi, Fonte: Annunci69

    ... massaggio che anticipò la penetrazione. Dopo alcuni istanti, infatti, infilò il dito medio nel culo dell’Elisa che, ancora una volta, si lasciò sfuggire quel suono tanto soffocato quanto esplosivo: “Mmmmhhhh...”
    
    Mentre la penetrava in profondità con la mano destra, utilizzò la sinistra per porgere il barattolo di vasellina al Sandro. “Toh...”, gli disse sbrigativa, senza mai togliere il dito da quel culo fantastico.
    
    Mio suocero non esitò e prese a spalmarsi il cazzo di vasellina con una forza e una velocità che pensai si stesse facendo una sega. “Così godi prima ancora di penetrarla”, gli dissi sorridendo. E in mezzo alle risate di tutti, mi rispose: “Non preoccupatevi. Non vi deluderò.”
    
    Sentendo quelle parole, la Sara tolse finalmente il dito dal culo dell’Elisa e disse: “Ok Sandro. La puoi prendere.” Si alzò e tornò a sedersi.
    
    Seguendo non so quale impulso, feci lo stesso e andai a occupare il mio posto, ultima sedia in fondo a destra.
    
    Il silenzio era di nuovo sceso pesantemente. Il profumo del sesso ci stava inebriando tutti, quando sentii la voce di mio suocero: “Sei pronta?”
    
    “Sì… sono pronta.”, era un soffio, non di più. Rimise i piedi per terra, si alzò e gli disse a voce più alta: “Zio, siediti”, e lo guardò accomodarsi sul divano alla sua sinistra.
    
    A quel punto, lei si voltò dandogli la schiena e osservando i dieci spettatori. Salì su divano, mettendo i piedi all’esterno delle ginocchia del Sandro, e scese piano su di lui. Gli appoggiò il fondo ...
    ... schiena sul petto, stando leggermente spostata sulla sua destra, e gli mise la mano sinistra sulla sua spalla sinistra passandogliela dietro la testa.
    
    Con la mano destra gli impugnò il cazzo, durissimo, e se lo puntò dritto sull’ano. Non era ancora scesa a sufficienza per stabilire un contatto, quando gli disse: “Entra piano.”
    
    Lui era talmente imbambolato che non riuscì nemmeno a rispondere. In realtà, non so quale, tra gli uomini presenti, ne sarebbe stato capace. Ebbe comunque la lucidità sufficiente per metterle le mani sulle natiche, allargandogliele il più possibile.
    
    Lei scese ancora alcuni centimetri, continuando a puntarsi con i piedi sulla seduta del divano e con la mano sinistra sulla spalla di suo zio. Quando la punta del cazzo le toccò dolcemente l’ano fu come assistere all’attimo in cui il detonatore arriva in contatto con l’innesco di una bomba atomica. Le entrò dentro pianissimo, e un istante dopo l’altro la sua cappella sparì alla nostra vista.
    
    Il grido a voce bassa dell’Elisa fu sicuramente più intenso e meno soffocato dei sussurri precedenti: “Aaaaaahhhhh… cazzo che male… aaaaahhhh...”
    
    Alzò la vista al cielo e chiuse gli occhi, fermandosi alcuni istanti con la cappella di suo zio nel culo. Rimase così immobile lasciandoci godere di quella immagine meravigliosa.
    
    Sentimmo la voce di lui: “Brava… dai che faccio piano… faccio piano...”
    
    Il cazzo del Sandro era un palo d’acciaio, in apparenza troppo largo per poter entrare ancora. Ma contro ogni ...
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