1. La stanza delle scope


    Data: 27/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Notorius, Fonte: EroticiRacconti

    Nella breve pausa che mi concedo tra il pranzo e il servizio della sera, osservo Ilaria, la ragazza delle colazioni.
    
    Non è particolarmente bella, cioè non la bellezza canonica.
    
    Non molto alta, culo abbondante ma non spropositato, seno piccolo ma invitante.
    
    Grandi occhi azzurri, capelli neri mossi.
    
    E un modo di fare deliziosamente sguaiato.
    
    Nel complesso stimola la mia passione per le piccole imperfezioni.
    
    E soprattutto ride alle mie sciocche battute, ai miei velati doppi sensi, alle mie allusioni.
    
    Sono proprio un coglione.
    
    Però non c'è niente di più bello che far ridere una donna...
    
    Quasi niente...
    
    È tutta la mattina che va avanti il nostro gioco di boutade, e il suo sguardo si fa sempre più callido e malizioso.
    
    La camicia bianca di servizio, con una leggera trasparenza lascia intuire il reggiseno che sostiene le piccole tette.
    
    Ad ogni sguardo fa sempre più caldo, e come capita spesso la mia fantasia cavalca libera su quei sorrisi audaci.
    
    Il ristorante è chiuso, e a quest'ora l'albergo semivuoto.
    
    Nel silenzio della situazione, una serie di forchette cade al suolo, facendola sobbalzare.
    
    - "Era solo una forchetta...se sussulti al minimo rumore metallico,con te di sadomaso non se ne parla proprio"
    
    Le dico, con il mio solito fare (da coglione...), e condendo il tutto con stupide frasi su catene e borchie...
    
    - "E chi te lo dice, magari ti sbagli!" - Risponde ridendo rumorosamente.
    
    Con quella risata quasi contagiosa.
    
    La ...
    ... vedo entrare nella stanza delle scope, uno stanzino nascosto dietro ad una porta dal vetro satinato, e con nonchalance mi appoggio allo stipite della stessa.
    
    È piegata, nel vano tentativo di trovare i prodotti necessari a pulire, celati dal bailamme (o "bailame" , come diciamo a Firenze mangiandoci una delle tante consonanti...) presente in quel bugigattolo.
    
    Osservo compiaciuto quel culo rotondo muoversi, lo osservò così intensamente, che evidentemente il mio sguardo si fa denso, tattile, a tal punto che Ilaria se ne accorge, e con tono divertito mi dice:
    
    - "Hai intenzione di restare lì appoggiato, o pensavi di entrare?"
    
    Mi addentro nello stambugio, chiudendomi la porta alle spalle.
    
    Nella penombra causata dalla poca luce filtrata dal vetro opaco, la vedo alzarsi, senza voltarsi, continuando a darmi le spalle.
    
    Con una mano la cingo sul ventre, stringendola contro il mio corpo, premendo il mio cazzo eretto sui glutei burrosi.
    
    Sorridendo maliziosamente mi bacia, sbottonandosi la camicetta.
    
    Le mie mani, ruvide e calde scorrono su quella tenera carne, stringendo e accarezzandole il ventre.
    
    La sua lingua scorre tra le mie labbra.
    
    Assaporo il suo sapore.
    
    Respiro il suo respiro.
    
    Ammiro il suo sguardo.
    
    - "Toccami..."
    
    Senza scollarmi dall'abbraccio delle sue labbra, scopro il suo piccolo seno sodo, e lo afferro con forza.
    
    I suoi capezzoli, duri come noccioli di ciliegia, si mostrano in tutto il loro turgore, eretti, pulsanti.
    
    Ansimandomi in ...
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