Linda la nerd – Capitolo 26 – Fine
Data: 25/05/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... qualsiasi cosa che non fosse sospirare profondamente e gemere, muovendosi come se quel continuo stato di eccitazione si fosse trasformata in una sensazione dolo-rosa, più mentale che fisica. L’unica parola che riusciva, a fatica, a pronunciare era il nome della sua dea. Linda salì sulle gambe dell’amato, sedendosi sulle sue cosce. Spinse il cazzo contro la sua figa, le labbra grondanti di desiderio che gocciolavano ormai senza alcun ritegno, e cominciò a strusciare il proprio sesso lungo quello di Tommaso, sentendo la pelle bagnata dell’asta scivolare sull’uretra e l’imbocco dell’utero e la cappella accoccolarsi contro il suo clitoride, ormai viola e gonfio come la punta di un mignolo, al pari di un gatto che sfregasse la testa in segno di riconoscenza verso chi l’aveva sfamato. Tommaso aveva sollevato la testa, osservando il suo uccello venire usato come un dildo da Linda, usandolo per masturbarsi. – È la cosa più fottutamente erotica che abbia mai visto. – le confessò con un filo di voce, stravolto, come se si fosse appena svegliato da un incubo. Lei gli sorrise, soprattutto con gli occhi, la bocca aperta per il piacere che stava montando dentro di lei. Chiuse le palpebre, gustandosi la pelle vellutata del glande che le titillava il clitoride, il sesso del suo uomo che accarezzava la sua più profonda femminilità, stordendola, facendole girare il capo, i seni che sembravano divenire sempre più gonfi e dolorosi, i capezzoli che parevano di roccia. Non poté più trattenersi e ...
... due dita sprofondarono nel suo utero, che si aprì nell’inglobarle e rigettando nettare che scivolò sulle palle di Tomma-so, impregnando l’aria della loro alcova di un profumo fruttato e le loro anime di un desiderio feroce. Il pompino era per il suo uomo, ma la prima a godere fu lei, quando le sue braccia e le gambe vennero scosse dal piacere e un grido roco si alzò dalla sua gola. Sollevò la testa verso il cielo, con gli ansimi che frammentavano il nome di Tommaso che la ragazza cercò di pronunciare quando raggiunse il culmine del pia-cere. Con un sospiro si adagiò sul busto dell’amato, appoggiando la testa sul suo petto e sfregando il viso sui peli, ascoltando il battito del cuore di Tommaso. Le sovvenne alla mente quando, la loro prima notte di sesso, dopo il suo squallido pompino da vergine, lui l’aveva perdonata per averglielo morso e l’aveva fatta appoggia-re con la testa sui suoi pettorali perché potesse vedere meglio l’opera di Tania sul suo cazzo: l’accelerazione del battito del cuore dovuto all’azione delle labbra e delle mani della sua maestra di sesso gli aveva fatto sco-prire che c’erano poche cose al mondo che le dessero piacere quanto spompinare l’uomo che amava. Sentì le dita di una mano di Tommaso scivolarle tra le ciocche di capelli, massaggiandole la cute della testa. – Anche questo era previsto nel programma del finale, principessa? – le chiese, ironico, ansimando stra-volto dal piacere che stava covando dentro di lui. Lei si sollevò da lui, facendo ruotare ...