Istinto depravato
Data: 16/08/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69
... tra le cosce, per farmi godere all’infinito.
Poi dopo alcuni giorni, in cui vista la mia ritrosia a rispondere, i messaggi iniziano a diradarsi, mi arriva una foto di un ragazzetto, che indossa un paio di slip bianchi e una canottiera gialla, il fisico ancora da adolescente, ma un gonfiore sotto alle candide mutande davvero impressionante.
L’unico commento è “sei la nonna che non ho mai conosciuto”.
Per un intera settimana mi sono aperta entrambi gli orifizi, con il mio fallo di lattice, al pensiero di quel ragazzo che mi penetrava in tutte le posizioni, per delle interminabili cavalcate.
Non resistendo più, ho deciso di rispondere al messaggio con un ambiguo e invitante: “dove sei che se vuoi ti posso offrire un bel gelato, come si fa con ogni bravo nipotino”.
La risposta non tarda ad apparire, ed è un numero di cellulare, seguito dalla frase, chiamami e dimmi dove sei tu che te lo porto io un bel cornetto da assaggiare.
Correlata da una nuova immagine, di un ragazzetto nudo, magro, e con stretto in una mano un arnese di dimensioni davvero ragguardevoli, che nella sproporzione di quel corpicino, mi fa trasalire dallo stupore e dalla curiosità morbosa, di poter godere di una simile meraviglia.
Resto interdetta e anche spaventata da tutta quella sfrontatezza, però poi mi dico che se lo chiamo, magari con un numero anonimo, non vedo quale pericolo posso mai correre.
Prendo il cellulare e compongo il numero.
Mi risponde una voce che immediatamente ...
... sento essere quella di un ragazzo molto giovane, timida e un po’ titubante.
Gli dico “sono la nonna del gelato”.
Lui per un attimo resta in silenzio, e poi inizia a parlare piano, mi dice di avere diciotto anni, e che, il suo sogno è sempre stato quello di fare sesso con sua nonna, che se avessi voluto ci saremmo potuti vedere, magari davvero anche solo per un gelato, dove volevo, e poi avremmo deciso.
Mi viene in mente una gelateria che confina con un parchino pubblico, non distante da dove vivo, gli chiedo se sa dove si trovi, mi dice di saperlo, e che il giorno dopo nel pomeriggio non sarebbe andato a scuola e che avremmo potuto vederci. Gli dico se è sicuro di essere maggiorenne, e lui mi rassicura. Dicendo di frequentare l’ultimo anno di liceo, di aver compiuto da poco diciotto anni e di essere maggiorenne.
Un po’ rassicurata gli dico che andava bene, che ci saremmo visti alle quindici alla gelateria, che dalle foto ci saremmo senz’altro riconosciuti.
Per l’ansia tutta la notte non ho dormito, ho provato a penetrarmi con il vibratore, ma non mi riusciva di venire, ho gironzolato per la casa, guardato la tv, e poi spossata mi sono addormentata che era giorno fatto.
Un ora prima dell’orario prestabilito mi sono preparata.
Ho messo il vestito più provocante che ho, nero abbastanza attillato molto scollato, autoreggenti velati, scarpe con il tacco, truccata e profumata.
Sono arrivata molto prima del previsto, e ho preso posto ad un tavolino, ho ordinato ...