1. Vedove... rallegrate


    Data: 15/08/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Frossi, Fonte: EroticiRacconti

    Vivo in un condominio con molte vedove, vedove nere, vedove bianche, donne mature ma ancora appetibili, donne normali, casalinghe, madri, alcune giovani nonne. Ci tengono al loro aspetto, si capisce da come si vestono, si truccano, si profumano si pongono con invitante grazia nell'interlocuzione. I mariti sono morti o se ne sono andati da vivi, i figli anche e loro sono sole, con delle voglie, ho sempre immaginato, e mi sarebbe piaciuto...
    
    Mi ci è voluto un po' per passare dal pensiero all'azione, ho dovuto sondare il terreno con dei preliminari che anticipassero quelli veri possibili, il meglio del sesso.
    
    Marisa abita a pian terreno, accanto a noi e noi spesso la mattina presto facciamo all'amore. "Cavolo, dice la mia compagna, ci sentiranno". "Ma chi vuoi che ci senta, mica urliamo e poi se anche ci sentono, chi se ne frega, penseranno che stiamo scopando e che ancora ci piace"
    
    Un giorno mi capita di incontrare Marina per le scale, ci salutiamo, poi lei dice con nonchalance: "Vi svegliate presto la mattina", capisco l'allusione e rispondo direttissimo :"Sì qualche volta e ci piace scopare a quell'ora". Marina non si scompone: "Eh l'avevo capito, beati voi". Ci guardiamo sorridendo, io mi liscio la barba lei umetta le labbra poi lei: "Anche a me piace farlo appena sveglia, mi piaceva ovviamente, ora, se mai, devo fare da sola e quando vi sento, ascolto volentieri". Irresistibilmente io: "Se le piacesse, potrebbe unirsi a noi, sarebbe bello... Dopo un po', già sulla ...
    ... strada :"Ma la sua amica, sì Paola dico... "No, con lei non c'è problema, le piace il trio". Passa l'autobus che la Signora deve prendere, ci salutiamo, lei un po' confusa sale e mi manda un'occhiata di traverso con un malizioso sorriso sfuggente.
    
    A tavola racconto a Paola dell'incontro e lei non si scompone: "Quasi quasi" si limita a dire, "Marisa piace anche a me". Ci ridiamo sopra. "Chissà che una di queste mattine" aggiungo io, "non ci faccia una sorpresa". Il discorso finisce lì, come se avessimo parlato di una cosa assurda.
    
    Qualche giorno dopo alle sei del mattina io e Paola ci godiamo il risveglio come è nostra abitudine ed ecco improvvisamente un tocco di campanello. Ci guardiamo sorpresi: "Chi può essere a quest'ora?" "Stai a vedere che, ma dai no, no può essere" "Sarà la polizia, di solito intervengono nel primo mattino" Rimugino ma la mia coscienza è pulita, poi un altro tocco, vado alla porta e chiedo chi è. "Sono Marisa, disturbo?" "Ma no, apro subito, un attimo". Sono incredulo ma fino a un certo punto. E' lei, in vestaglia ma ben messa, pettinata, truccata, sa di pulito e di donna insieme, emana vapori muliebri tipici di una femmina eccitata. La introduco in camera con Paola che non nasconde un certo imbarazzo. Poi lei, Paola: "Ciao, ti aspettavamo, accomodati pure e mettiti in libertà". Sono esterrefatto, non pensavo che l'immaginazione divenisse realtà. "Grazie, dice Marisa, ma non subito, preferisco ambientarmi un po', voglio prima guardarvi, voi fate ...
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