1. Un amore rincorso


    Data: 14/08/2021, Categorie: Etero Incesti Autore: Y2J, Fonte: RaccontiMilu

    ... mese mi sposo. Ovviamente mia zia non sarà tra gli invitati onde evitare incidenti diplomatici famigliari. Non ci siamo mai chiamati, mai visti, mai sentiti. E onestamente la bastardata di non venire al mio matrimonio non se la merita. Una spiegazione le è dovuta.
    
    Prendo le chiavi della macchina, infilo veloce la giacca di pelle e mi precipitò giù per le scale. Accendo il motore e schizzo più veloce che posso. Mi aspettano 130km ma corro come se avessi un tempo che sta per scadere. Non so perché, so che sono di fretta, ho fretta. Nonostante non ne abbia avuta per cinque anni, ora corro.
    
    Da quando si è separata, il suo ufficio è diventata anche la sua casa, ovviamente con qualche ritocco. Arrivo che sono le 21:30. Parcheggio e corro verso il portone approfittando di un condomino che buttava la spazzatura che me lo tiene aperto. Faccio le scale di corsa, non mi rendo conto neanche di trattenere il respiro mentre corro verso l’alto. Arrivo davanti al suo appartamento. Lo guardo e suono. Mi apre subito e ci guardiamo un pò increduli e un pò sorpresi. Non riesco a dire nulla, il cervello è morto, la gola è secca.
    
    -Sono cinque anni che ti aspetto.- mi dice mentre mi fissa
    
    Mi tira dentro e ci buttiamo addosso l’un l’altra. Le nostre bocche si cercano, si trovano, si mangiano. Siamo furiosi, repressi. Ci tocchiamo senza pace. Ci sono anni di attesa che si sfogano senza pace. Ci fermiamo un attimo, siamo senza fiato. Fronti appoggiate tra loro. Ci stacchiamo e ci spogliamo ...
    ... a vicenda sempre con rabbia. La sua maglietta e il suo jeans volano via così come i miei. Mi spinge sul divano salendo a cavalcioni su di me, riprendendo a baciarci. Arpiono il suo culo, mi riempio le mani. Lo schiaffeggio, lo palpo, lo stringo mentre lei si sfrega violentemente sul mio pacco, coperto ancora dallo slip. Scende sul collo dove si prodiga in un succhiotto mentre mentre con le mani cerca di cacciare fuori il mio pene, ormai duro e potente. Non parliamo, agiamo e basta. Nessuna domanda, nessun ripensamento. Scosto i suoi slip e dopo aver puntato la cappella, si lascia cadere facendo scomparire l’asta completamente. Si lascia andare ad un lungo gemito vicino al mio orecchio e comincia a cavalcarlo decisa guardandomi. Le mie mani salgono sulla sua schiena, slacciano velocemente il reggiseno, lei rallentando il ritmo, inarca la schiena e lo sfila, mostrandomi una volta per tutte, il mio più grande desiderio adolescenziale. Il suo seno ancora perfetto è davanti ai miei occhi, e lei, petto in fuori me lo mostra come sapendo di avermi dato quello che più desideravo dalla vita.
    
    -Adesso toccalo, toccami…fammi sentire femmina….fammi sentire tua…- disse gemendo mentre muoveva il bacino con più veemenza.
    
    La alzo di forza e una volta sotto di me comincio a pistonarla come si deve.
    
    – Dai, dai, dai…sì, sì-ripeteva sotto i miei colpi.
    
    Alzo le gambe sulle mie spalle e tenendola per i suoi meravigliosi seni la scopo forte. Era una dea, era bella come una dea e scopava ...