1. Seducente all’inverosimile


    Data: 07/08/2021, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... vuole era proprio la città dove Riccardo l’uomo delle vacanze lavorava per tutta la settimana, giacché ritornava a Pesaro soltanto verso il sabato pomeriggio d’ogni settimana per vedere la figlia.
    
    Sono stati diciotto mesi pieni di gelosie, di carichi e di litigi, straripanti di slanci e debordanti d’autentiche passioni, ma soprattutto costellati d’immenso amore. Io in realtà non avevo mai escogitato né pensato all’amante come una donna innamorata, però attualmente dato che io sono l’affezionata e la diretta interessata, al presente afferro, assimilo e comprendo molte cose e forse oggigiorno sono meno gretta, insofferente e intollerante sotto alcuni aspetti, giacché non me la sento di dare giudizi affrettati né valutazioni frettolose, verso le vite d’altre persone che agiscono nella mia identica circostanza. Come si dice in questi casi, ma non solo, adesso ti rendi conto che nelle faccende ci devi stare immerso dentro per capirle e per comprenderle appieno che cosa si prova, in conclusione è indispensabile provare per credere. Ogni storia è veramente a sé. Io ero annientata e sopraffatta dai ricordi, restavo immobile, intanto che mi rilassavo intorpidendomi già all’interno della vasca da bagno quando avrei già dovuto chiamarlo. Era sabato sera e lui era a Pesaro con la moglie, sennonché all’alba io compongo il numero del cellulare sperando che non sia già spento, per fortuna non è così, dal momento che una voce appassionata e coinvolta mi risponde:
    
    “Sì, pronto”.
    
    “E’ ...
    ... abbastanza tardi, oppure stavi forse tentando di convincere tua moglie ad andare a dormire?” – gli risposi io, con il tono per l’occasione da bimba accanita, implacabile e leggermente stizzita che lo faceva impazzire.
    
    “Abbastanza tardi non direi, perché io gradirei essere lì da te per baciarti il collo, la schiena, il petto e anche altro”.
    
    “E poi? Dimmi un cosa? Che cosa vorresti farmi se fossimo vicini. Sì, dai, continua così, ti prego”.
    
    La sua richiesta aveva un non so che d’implorante, d’incantatore e di seduttore al tempo stesso, il dialogo era interessante, molto piacevole, fluente e incuriosente, in tal modo continuai:
    
    “Beh, ti spoglierei e poi inizierei a baciarti sempre più in basso, fino a raggiungere l’oggetto nascosto dei miei desideri, dopo giunta fino lì lo leccherei fino a farlo scoppiare”.
    
    Io captavo lucidamente il suo respiro aumentare, giacché cresceva a ogni mia parola, avvertivo la mia pelosissima e rossiccia fica bagnata dai miei stessi fluidi, poiché sembrava come se fossimo vicini, come se lui stesse eccitando ogni mio singolo muscolo:
    
    “In questa maniera mi fai eccitare bambina. Sai che rischi grosso, quando tornerò a Urbino te ne accorgerai. Potrei non farti uscire dalla stanza da letto per una settimana intera. Ho voglia di scoparti”.
    
    “Come corri, però. Sei lontano e ricordati che non puoi, perché anch’io ho tanta voglia di scoparti. Buonanotte”.
    
    Misi giù il telefono e iniziai a fantasticare, a vagare nei meandri della mia focosa ...