1. Seducente all’inverosimile


    Data: 07/08/2021, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    “Chiamami più tardi, appena potrai, ti amo”.
    
    Una mattina m’aveva lasciato un bel messaggio in segreteria, eppure sapevo che forse sarebbe stato meglio non consultarci né sentirci né vederci più: il perché era molto lineare e semplice da spiegare. Lui, invero, uomo d’affari quarantasettenne, sposato con una professoressa dal carattere intollerabile ed esageratamente attaccata e fissata al lavoro, padre d’una ragazza giovanissima la quale voglio bene come una sorella, però ancora troppo piccina, impreparata e novellina perché affronti giudiziosamente e intelligentemente la sua esistenza, sfuggendo alle afflizioni, ai crucci e ai tormenti d’una separazione prossima dei suoi genitori.
    
    Io, viceversa, ragazza trentenne, studentessa non proprio esempio né modello di legge, con la passione per il teatro e per la musica, indipendente, libera e sola, però anche indisciplinata, sregolata e a tratti piuttosto ribelle e cospirante. Due mondi nettamente opposti in verità, senza dubbio del tutto divergenti, due facce della società moderna che non hanno nulla in comune. Ripensandoci bene, rimuginavo da quando era accaduto tutto ciò, da quanto tempo andava avanti quest’incantevole quanto temibile follia. Il disastro o meglio il pasticcio, era cominciato cinque mesi prima in vacanza al mare, siccome io lo chiamo disastro anche se è una storia bellissima, deliziosa e passionale, che ci sta portando malgrado ciò alla deriva. La prima volta che lo vidi frequentava un corso avanzato da ...
    ... subacqueo, io invece fifona e insicura come il solito stavo per andarmene prima della dimostrazione pratica, lui già esperto ascoltava i consigli dell’istruttore tentando di fargli capire quanto fosse bravo. La prima mossa iniziale fu sua ovviamente, anche perché io non lo avevo notato tra tutta quella gente, nondimeno appena accennai la mia fuga, adesso che rammento apprensiva e codarda, lui m’afferrò affabilmente per un braccio portandomi fino all’attrezzatura che gli avevano giustappunto assegnato:
    
    “Ho bisogno d’una compagna. Non vorrai tirarti indietro proprio adesso? Ti dico questo, perché non è educato né garbato lasciare un uomo da solo prima di cominciare” – aveva animosamente lui esordito, detto ciò mi convinse inducendomi di restare.
    
    Le vacanze passarono in fretta tra prove sott’acqua, brevi immersioni, giri in barca, passeggiate sulla spiaggia a notte fonda tra innumerevoli bottiglie di birra gelata e dissetante, spartite deliziosamente in comune sintonia dopo una conversazione amabile, lunghissima e intrigante. Un sogno però, una deliziosa brama, che malauguratamente doveva sennonché bloccarsi interrompendosi in definitiva sfortunatamente lì, considerate le vite diverse e le differenti città di provenienza d’entrambi. Questo concepivo e ponderavo io all’epoca, dal momento che ero credulona, ingenua e persino inesperta. Io bergamasca d’origine, non avrei mai considerato né contemplato né pensato di frequentare l’università proprio a Urbino nelle Marche, che caso ...
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