1. La cosa (parte 1)


    Data: 23/05/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    ... tempia e non faceva nulla per alleggerire il peso.
    
    Ada capì che non voleva procurare dolore, semplicemente non si poneva il problema se la “cosa” ai suoi piedi stesse o meno soffrendo.
    
    In quel momento era posseduta, schiacciata, usata e tale si sentiva, sottomessa in quanto prostrata e, in quella posizione umiliante, offerta al piacere altrui che doveva subire facendola, paradossalmente, sentire parte attiva nella sua passività.
    
    Sentiva che l’uomo stava traendo piacere dal suo sesso e dalla sua sottomissione, confermata dal piede della moglie sulla sua faccia, schiacciata sul pavimento, sotto la scarpa, ignara di ciò che sarebbe accaduto dopo, interessata alla sensazione più che ai fatti.
    
    Alfredo la scopò, inizialmente in maniera controllata, per assaporare il suo sesso bagnato, per sentire il cazzo che entrava e sfregava sui lati della figa stretta, che a lui tanto piaceva. Il ritmo prese ad essere incalzante in maniera proporzionale all’approssimarsi dell’orgasmo, procurato dalla scopata ma anche dal possesso di quel corpo, che sentiva già suo.
    
    Gli ultimi colpi vennero dati mentre i fianchi della “cosa” erano tenuti stretti, con forza, volendo anche farle male mentre la faceva sentire tenuta, bloccata, usata.
    
    Le godette dentro, in maniera liberatoria, per andare poi a sedersi, appagato.
    
    Senza bisogno di ordine, la schiava andò a pulire il cazzo del Padrone dopo che Giulia ebbe tolto il piede dalla sua faccia.
    
    Giulia, rimasta alle sua spalle, iniziò ...
    ... a giocare con la sua figa bagnata e piena dello sperma dell’uomo. Con la punta della scarpa le passava sulla fessura e, a volte, gliela infilava dentro.
    
    Le faceva male in quanto non usava alcuna cura, pensando, evidentemente, solo al proprio divertimento.
    
    “Puliscimi la scarpa”.
    
    L’ordine le giunse quando, dopo avere pulito bene il cazzo, non sapendo come comportarsi, aveva appoggiato la fronte a terra, ai piedi di Alfredo, mentre la donna era tornata a sedersi.
    
    Ada era eccitata e pulì la scarpa sulla gamba accavallata, quasi come se stesse facendo un pompino, infilando anche in bocca la punta tutta sporca dallo sperma.
    
    Giulia era una donna di mezza età, probabilmente molto bella da giovane ma ora leggermente appesantita.
    
    Aveva cosce piene, matronali.
    
    La schiava si chiese il motivo per il quale non le ordinò di leccarle la figa. Le impose, invece, di toglierle la scarpa e di leccarle il piede, che pretese di infilarglielo in bocca, spingendo il più possibile.
    
    Anche il piede aveva perso la magrezza della gioventù. Era pieno ma non tanto da non penetrare bene la bocca fino ad arrivare fino alla gola.
    
    Se avesse alzato gli occhi avrebbe visto lo sguardo della Padrona divertito per i suoi sforzi e la sua umiliazione.
    
    Ripensando a quei momenti, mentre si preparava per andare da loro, si eccitò nuovamente, provando ancora la sensazione avvertita quel giorno. Erano riusciti a farla sentire una cosa, un oggetto, con tutte le conseguenze del caso, che sapeva ...