Sara santa subito
Data: 05/08/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69
Questo è il meraviglioso racconto che mi fece tanti anni fa una carissima amica, la stessa Sara DolceRosa di “Cinema, Sconosciuti e Sogni”; andate dopo a rileggerlo.
Avevo appena letto un libro di Wilbur Smith, di cui ovviamente non ricordo il titolo, nel quale la protagonista veniva scopata furiosamente, da uno che l'aveva colta in flagrante durante una meravigliosa sessione di autoerotismo, molto dettagliata.
Mi eccitai tantissimo.
Per giorni non pensai ad altro che a quell'episodio del libro.
Ero però molto giovane e piena di remore, all'epoca in cui tutto accadde ero davvero senza esperienza, e non è che puoi sgrillettarti e infilarti in vagina di tutto e di più, partendo da zero... Inoltre mi lasciavo facilmente distrarre dai giochi con le amiche, dalla scoperta della musica e tante altre amenità che avrebbero fatto di me un'adolescente taciturna e problematica. Il destino, però, mi diede una mano e a breve si presentò l'occasione giusta.
Fu durante le vacanze estive, in occasione di un gioco a nascondino con dei maschi miei coetanei, che non frequentavo spesso, giacché la mia scuola media in città era prettamente femminile. E privata. E ultra-cattolica. Insomma, andavo dalle suore.
Ero al mare, dove finalmente potevo godere di una certa libertà, a patto di portarmi dietro la sorellina scassapalle, spia ricattatrice della mia odiata madre.
Giocare a nascondino aveva la duplice, meravigliosa opportunità di levarmi dalle scatole la piccola ...
... moralizzatrice e quindi di potermi godere in pace una sigaretta. Sì, già fumavo di nascosto, le rubavo ai miei genitori e poi le spacciavo a scuola. Ma in vacanza no, gli altri amichetti non avevano la necessità del fumo e quindi era il primo di quei piaceri solitari proibiti, che a breve mi avrebbero dischiuso un mondo di cui non ero ancora a conoscenza.
Ad ogni modo, quella sera durante la conta sgattaiolai sul pianerottolo a balcone di una villetta vuota. Mi appostai in un punto buio in modo da poter guardare chi potesse avvicinarsi e accesi una sigaretta. Due boccate e poi udii chiaramente dei passi su per le scale. -Che sfiga!- pensai, e la spensi.
Vidi una figura alta avvicinarsi furtiva.
-Chi sei- chiesi tranquillamente: la sagoma era troppo alta per essere la nanerottola dalla lingua biforcuta.
-Marco- rispose una voce. Era un ragazzino poco più grande di me, un anno o due, che giocava con gli altri amici.
-Abbassa la voce o ci sgamano subito!- intimai e mi riaccesi la sigaretta.
-Fumi? Alla tua età?”
-Si. Vuoi?-
-Sei pazza? Fumare fa male!”
Feci spallucce.
Si avvicinò accovacciandosi: -Ottimo punto di osservazione... Da qui si vede tutto senza essere visti.-
Non riuscivo a vederlo in viso, era buio pesto.
-Chi c'è sotto?-
-Paolo, il fratello di Simone- risposi sussurrando.
-Quello è sveglio.-
-Sì, ma se sale qui sopra lo sentiamo arrivare.- mi sentivo un genio tattico.
-Certo, ma ti tana comunque- rise lui. I suoi denti perfetti ...