1. Una sega in macchina.


    Data: 04/08/2021, Categorie: Prime Esperienze Masturbazione Tabù Autore: io2, Fonte: xHamster

    ... movimento impercettibile ma non ho altro a cui aggrapparmi, mi guardo attorno e non c’è molta gente qua, delle spose più in là giocano con dei bambinetti, qualche cane al guinzaglio, vecchi a passeggio.
    
    E’ passata già una bella mezz’ora qui senza che succedesse nulla, devo trovare un escamotage per rompere questo equilibrio senza senso, mi alzo, vado in bagno, mentre mi asciugo sento qualcuno che vuole entrare, una prima volta, una seconda la maniglia scende e risale, un tuffo al cuore mentre butto l’asciugamani e faccio s**ttare la serratura, apro un poco la porta evitando di sbatterla sul muso di chi è lì fuori. Non sei tu, peccato.
    
    Torno al tavolino, ancora più ansioso di iniziare a giocare con te, la gonna è un feticcio non indifferente nella fantasia che abbiamo costruito insieme, potrai sollevarla un pochino facendomi ammirare le lunghe gambe, porti le calze con il reggicalze mi hai detto, vorrei indovinarlo, ai piedi indossi scarpe nere lucide, tacco sì ma non altissimo. Anche la camicia leggera con maniche larghe, a lasciare libero quel reggiseno che ti scolpisce un decoltè irresistibile. Aprila quel tanto che basta a farmi immaginare il disegno del pizzo sulla tua pelle.
    
    Torno al parcheggio deluso e incazzato nero, al bar non c’eri più, te ne sei andata così, senza un cenno, nulla. Non erano questi i piani, avevamo detto che potevamo fidarci l’uno dell’altra, sapendo di non avere nulla da temere in un luogo come questo. Faccio manovra ma non riesco ad ...
    ... uscire, già è pesante di suo muoversi all’indietro con la moto,… e sto cazzo di macchinone di merda qui a fianco doveva lasciarmi più spazio,… mi ritrovo a bestemmiare cercando una via d’uscita, a piedi giro intorno alla macchina e vado dall’altra parte, forse di là c’è uno spiraglio, torno indietro con l’intenzione finalmente d’andarmene. Giornata storta, va beh…
    
    Mentre sono girato dal suv mi sorprende una grassa risata, sei tu, dio ti abbia in gloria…, dal finestrino, bellissima, ridi fieramente guardandomi così trafelato, apri lo sportello e fai cenno di salire, scarico la tensione ancora moccolando… ma in fin dei conti sono contento, hai scelto un bel modo per rompere lo stupido gioco.
    
    In macchina parliamo di niente, ci facciamo i complimenti di rito, ammiro le tue gambe fasciate dalla gonna, nulla di più. Ora che siamo così vicini non s**tta nessuna scintilla, nulla dell’eccitazione che accompagnava le parole appassionate di solo poche ore prima. La conversazione prosegue piacevolmente, convenevoli per lo più, sono ormai convinto che sia davvero un gioco, in fin dei conti pure assai innocente.
    
    Sto pensando tra me e me a quali parole trovare nel momento dei saluti, quando all’improvviso mi sorprendi di nuovo, ti guardo stupito mentre alzi volutamente lo sguardo oltre il parabrezza, accenni alle persone lì fuori e ti alzi la gonna svelandomi i laccetti del reggicalze, io non parlo, lascio la tua voce procedere senza più ascoltarla, ormai hai fatto salire la gonna fino ...