Matteo, la mia fantasia
Data: 22/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... media. Stava lottando per uscire dai suoi boxer e la misura era notevole.
“Porca puttana!”
Sospirai abbassando lo sguardo su di me. Ero al di sopra della media, ma rispetto a lui ce l’avevo piccolo.
Sembrò intuire quello che stavo pensando e tirò su le coperte.
“Possiamo andare non troppo velocemente, non è vero?”
Disse a voce troppo alta e che tremava leggermente.
“Voglio dire che possiamo solo dormire se vuoi.”
Fu allora che mi ricordai che nemmeno Matteo l’aveva mai fatto. Nonostante fosse tanto sicuro di sé e sensuale a scuola, era inesperto quanto me.
Vederlo così vulnerabile me lo fece apprezzare ancora di più come persona e non solo come essere attraente ed inarrivabile.
“Ammetto che le cose stanno andando molto velocemente.”
Anche la mia voce tremava mentre parlavo.
“Ma non c’è modo che io possa dormire ora. Forse potremmo parlare solo per un po’?”
Annuì, così pensai a qualcosa di cui parlare.
Alla fine chiesi: “Da quanto tempo sapevi di essere gay?”
Arrossì selvaggiamente prima di rispondere.
“Non ci avevo pensato prima della lezione di ginnastica al liceo. All’improvviso vedere tutti quei ragazzi in mutande mi ha fatto capire che mi piaceva. Ci ho pensato molto e sono giunto alla conclusione che ero gay. Non volevo che qualcuno degli altri lo sapesse, quindi ho deciso di comportarmi come il tipico ragazzo etero. Ha funzionato così bene che ho notato che potevo fare battute sull’essere gay e nessuno sospettava nulla. Ho ...
... iniziato a usarlo come un modo per sfogarmi e ottenere ciò che volevo veramente.”
Stavo ascoltando in silenzio mentre parlava, notando quanto simili fossero sembrate le nostre scoperte di noi stessi ma improvvisamente smisi. Potevo vedere le sue labbra muoversi mentre continuava a raccontarmi la sua storia, ma ero troppo concentrato su un pensiero per ascoltarlo. Aveva scherzato sul fatto che gli facessi un pompino.
“Aspetta un minuto.”
Lo interruppi e sembrò spaventarsi. Sapevo che avrei dovuto lasciarlo continuare, ma non potevo aspettare.
“Hai detto che eri sincero quando lo hai detto, giusto?”
Annuì e poi sgranò gli occhi quando si rese conto che avevo fatto la stessa cosa. Distolse rapidamente lo sguardo.
“Oggi, quando mi stavi parlando a scuola, l’hai fatto…”
Esitai.
“Volevi davvero che lo facessi?”
Il suo viso divenne più rosso di quanto l’avessi mai visto e sorrise imbarazzato.
“Cosa posso dire, Ale. Speravo che non te ne ricordassi, ma…”
Prese un profondo respiro.
“Mi piaci molto. Non sto dicendo che voglio che ciò accada ora o in futuro, ma vorresti stare con me?”
Alla fine toccò a me ridere.
“Direi che questo conta come un appuntamento, ho appena visto la tua erezione.” Ridemmo e poi ci zittimmo.
Pomiciammo di nuovo, ma questa volta le nostre mani stavano esplorando il corpo dell’altro, sentendo la definizione di tutti i muscoli, sfiorandogli i peli sullo stomaco mentre gli toccavo gli addominali e rallentavo mentre la mia ...