SERENATELLA
Data: 24/07/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... donna bella ed elegante, tonica nel fisico, che curava con palestra e massaggi; il sedere un po’ abbondante non guastava … anzi, poiché lei ne faceva una fissa, indossava comunemente la gonna. Per me questa era una grande fortuna.
Da donna elegante, qual era, aveva sempre, rigorosamente, le calze.
Per l’occasione, infatti, era abbigliata con una gonna nera a piccolissimi fiori, molto colorati … primaverile. Sotto portava delle parigine di filanca nere che le superavano il ginocchio, comode per le scarpette da trekking, leggere e femminili.
Trovai un angolino riparato dalla macchia mediterranea, scura e rigogliosa, e, dopo pochissimi preliminari e qualche bacio molto lascivo, la feci voltare, indirizzandola, con le mie mani, verso il panorama.
Non dovette fare altro che trovare un piccolo appiglio su un tronco, per appoggiarvi le mani, quasi si affacciasse a una balconata sul golfo di Salerno.
Io, alle sue spalle, le alzai la veste fino ai fianchi e, natura nella natura, mi trovai di fronte le sue natiche chiare, che spiccavano tra il nero intenso delle calze e quello della gonna sollevata.
Un piccolo perizoma scuro spariva tra le sue chiappe, tonde e abbondanti.
Volevo essere molto materiale e svelto nel possederla, a lei piaceva essere presa più volte, in situazioni successive.
Infatti avevo imparato a trattenere a lungo l’orgasmo, altrimenti rischiavo di non soddisfarla appieno.
Ma non potevo penetrala se prima, non l’avessi baciata, nei modi ...
... più sconci che conoscevo.
Lo spettacolo della sua natura, gonfia, tracciata da una leggera peluria castana, e la valle, solo accennata, che comunicava col suo ano, meritavano tutto il mio desiderio.
Mi abbassai alle sue spalle, inginocchiandomi sull’erba umida, spostai il perizoma e iniziai a operare, rumorosamente nelle sue intimità odorose.
Beatrice mugolava e roteava i fianchi, come una gatta marpiona.
4
Beatrice ama il sud.
Facemmo l’amore e non lo dimenticammo mai più.
Eravamo quasi selvatici, in quello scenario incontaminato. Il sole irrorava di luce il mare, che rifletteva la luce con un riverbero, abbagliante, tutto d’argento.
La costiera, frastagliata e scoscesa, biancheggiava ma era delineata da profonde ombre che diventavano sempre più nere, tra gli anfratti, taglienti.
Qua e là, come bouquet lanciati a casaccio da spose … la macchia mediterranea anticipava la primavera con i verdi intensi e i primi fiorellini di ogni colore.
Dopo più di mezz’ora, appagati e felici, sedemmo su un muretto per consumare delle caldarroste che avevo acquistato al mattino.
Eravamo vicini a una fonte da cui sgorgava, cantando, una delle mille vene che traevano la loro acqua, purissima, dai monti che sovrastavano la valle delle Ferriere.
Beatrice era rimasta veramente incantata dal suo soggiorno, pur se breve.
Il martedì l’accompagnai in macchina fino a Roma, tanto dovevo fare un salto in azienda e dare anche una controllata a casa mia, chiusa da ...