1. SERENATELLA


    Data: 24/07/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... gli indumenti concedevano.
    
    Con la sinistra, infilai la via della pancia, piatta e arrendevole, salii sotto la maglietta ecru e seguii il suo sudore, fino a perdermi tra i due piccoli seni, dove i capezzoli, puntuti e duri, erano due bottoncini caldi.
    
    L’altra mano lenta e sicura, profittò della magrezza giovanile di Maria.
    
    In piedi, le anche pronunciate, lasciavano aperto un largo spiraglio, subito dietro la cintola. Ancora una volta, mi servii di quella pancia, piatta e complice, foriera di delizie, per avventurarmi in basso, con la mano destra.
    
    Le dita scendevano e il calore del “paesaggio” aumentava, diventando tropicale … là, dove le cosce tornite si distendevano, lunghissime, verso i piccoli piedi curati. E poi, risalendo, al centro di esse, perchè, sotto la pancia, c’era lo slip, sicuramente bianco e castigato. Mi spezzava il fiato nella sua libidinosa castità, mi sfidava i sensi col profumo della sua purezza.
    
    Riuscii a scendere al di sotto delle mutandine, tra le due cosce, a cui, il suo fisico, quasi adolescenziale, non permetteva di toccarsi.
    
    Eppure, un calore umido e sublime, faceva venir voglia di tuffarsi, in quell’afrore dai profumi intimi e segreti.
    
    Maria era rossa in viso, incapace di ogni reazione; cercava di ribellarsi, di esprimere un disappunto che non c’era, così, deliziosamente, proferiva dei pensieri sincopati e senza senso.
    
    Continuai a tentarla, senza essere né aggressivo né frettoloso, le diedi il tempo di accettarsi e di ...
    ... arrendersi al suo stesso desiderio.
    
    Intanto, aprivo, toccavo, godevo … l’animo mi si spaccava per la fresca sincerità di quel momento. Non c’era appuntamento di amanti: la ragazze era là, genuina, semplice, come una rosa selvatica, tanto bella, quanto inattesa, nel suo splendore tra le forre.
    
    Quando, la “femmina” che era in lei, vinse la sua ingenuità e, coraggiosa, si presentò al richiamo feroce del sesso, Maria si lasciò andare nelle mani del maschio, come forse aveva desiderato ma senza saperselo figurare.
    
    Ora reclamava il premio, potente, per la sua sofferta trasgressione e io non aspettavo di meglio.
    
    Per prima cosa, e senza dolcezza, le guidai la mano sul membro, per dimostrarle quanto la volevo … e lei impazzì, aggrappandosi anima e corpo, a quel caldo segnale virile.
    
    Era mia e volevo stupirla, sconquassarla, segnarla come una preda: non doveva più scordarsi di me.
    
    La presi per mano e contrariamente alle sue aspettative, invece di inoltrarci verso il buio, la trascinai verso la luce.
    
    La sua postazione, oltre alla lunga scrivania, era sovrastata da un’alta ribalta, un bancone e li la feci appoggiare, con i gomiti. Era costretta a guardare fuori, come se niente fosse; io, seduto alle sue spalle, le abbassai jeans e slippini, per poi affondare, di faccia, tra le sue natiche, che, dopo un attimo di sorpresa, si inarcarono e mi aprirono la via, verso il suo sapore di giovane donna in calore.
    
    E poi, sempre da dietro, quando mi misi in piedi, la possedetti … ...