La mistress che è in me.
Data: 19/07/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu
... Insomma aveva il fisico di uno scaldabagno. Ebbi l’impressione che per togliersi le mutande aspettasse un mio comando. Però dovevo farlo in modo sgarbato, dovevo insomma calarmi nei panni di una vera mistress. Lo guardai, aveva un espressione da ebete, insomma ti veniva proprio voglia di prenderlo a calci nelle palle. Ma in verità non ero abbastanza arrabbiata per farlo. Infondo che male mi aveva fatto per meritarsi una cosa del genere? ‘Le vuoi tirare giù quelle mutande o no? Sennò facciamo notte’ gli urlai. A quel punto Romolo se le tolse e vidi il suo cazzetto innocuo penzolare verso il basso. ‘Tutto qui? Certo che sei messo proprio male. Sembra un lombrico in agonia. Però hai delle belle palle grosse’ dicevo la verità, sotto al suo cazzetto moscio c’erano due palle enormi. Probabilmente si erano gonfiate come zampogne a forza di calci. ‘Ma davvero l’hai già fatto prima?’. ‘Sì, tranquilla. Con delle puttane’. ‘Ah sì? Quindi hai pagato. è assurdo. Come può un uomo pagare una donna per farsi dare i calci nelle palle? Non riesco proprio a capire. Cioè, voglio dire, potresti avere tutto questo’ dissi sfiorandomi il corpo con le mani, dalle tette fino al sedere. ‘E dico potresti avere, perché non è detto che io sia disposta a dartelo, e invece tu vuoi da me soltanto dei calci nei coglioni. Secondo me dovresti farti curare da uno psicologo molto bravo. Comunque se è quello che vuoi’ cominciamo’. Iniziai a sciogliermi i muscoli come fanno i pugili prima ...
... di un incontro, quindi saltellando e facendo roteare il collo. Quella situazione mi divertiva fino all’inverosimile. Non provavo alcuna compassione per lui, semmai ero soltanto un po’ preoccupata per la sua salute. Avevo paura di mandarlo in ospedale. Però per quanto mi riguarda era un gioco che assolutamente volevo provare; non c’era nulla di eccitante, insomma la mia fighetta era asciutta come il deserto, perché quello che stavo per apprestarmi a fare non faceva neppure il solletico alla mia libido. Era qualcosa che non mi eccitava neanche un po’; non sentivo per esempio quel ribollire che avvertivo ogni volta che mi apprestavo a fare un pompino, o ogni volta che un uomo mi leccava il buco del culo. Non riuscivo ad eccitarmi neanche un po’, però ero divertita, quasi come una bambina che viene portata alle giostre. Ecco, mi sentivo come sulle macchinette dell’autoscontro, sentivo quell’eccitazione che preannunciava un emozione devastante, come quando punti un’altra macchinetta e allora gli vai addosso per fargli più male possibile, e allora ti sale quell’eccitazione irrazionale, che è un misto tra la paura di farti male e il desiderio di infliggere dolore. E allora sferrai il primo calcio, diretto, sotto i testicoli, le sue palle morbide contro i miei piedi duri come la roccia. Romolo si piegò in due dal dolore e si lasciò cadere con le ginocchia a terra e lanciò un urlo terribile e straziante, tanto che mi salì il cuore in gola per la paura di avergli fatto davvero ...