La mistress che è in me.
Data: 19/07/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu
Ero lì al negozio che stavo facendo l’ordine per il fornitore quando ad un certo punto qualcuno entrò in negozio con un grosso mazzo di fiori per me. Non era la prima volta che lo faceva. Era un commerciante d’arte che si era preso una bella cotta per me, e molto spesso veniva ad omaggiarmi con dei fiori o delle scatole di cioccolatini. Era un essere rivoltante, non perché fosse brutto, perché poi la bruttezza e la bellezza sono cose soggettive, ma perché era viscido. Da uno come lui non mi sarei fatta toccare nemmeno con un dito. E gliel’avevo detto già centinaia di volte, e nonostante questo lui continuava a venirmi dietro. Era sempre ben vestito, indossava sempre la giacca e la cravatta, ed era fastidiosamente pedante e logorroico. Ripeteva sempre le stesse cose, e cioè che avevo dei piedi stupendi. Era ossessionato dai miei piedi, e non capivo perché. Insomma, non per vantarmi, ma avevo un culo che era un capolavoro e invece lui non me lo guardava neppure, lui era pazzo dei miei piedi. I feticisti non li capirò mai. E poi ogni volta per farmi dei complimenti mi paragonava a delle madonne che stavano nei quadri di Raffaello o di chissà quale altro pittore morto più di seicento anni fa, e mi descriveva quei quadri nei minimi particolari per poi arrivare alla conclusione che io ero come loro, come quelle madonne lì. E ogni volta io gli dicevo che ero troppo indaffarata per dargli ascolto, e quindi lo mandavo via. Ma poi magari lui il giorno dopo si ripresentava e ...
... riattaccava la pippa, che io ad esempio ero come la Maddalena nella pala Baglioni di Raffaello. Era ossessionato con questa Maddalena della pala Baglioni, e diceva che le somigliavo tantissimo. Tant’è che una sera me la andai a cercare su Internet questa Maddalena di Raffaello, ma devo dire che non ci somigliavo neppure un po’. Insomma lui era uno dei miei ammiratori più noiosi. Si chiamava Romolo e aveva trentotto anni. Ho sempre odiato i saccenti, quelli che mettono in mostra il loro sapere. Ho sempre pensato che in realtà non sapessero un cazzo, e che conoscevano soltanto quattro stronzate e allora si pavoneggiavano di quel piccolissimo bagaglio culturale di cui erano in possesso. Romolo era uno di questi. Come vi stavo dicendo, anche quel giorno venne in negozio donandomi l’ennesimo mazzo di fiori. Non ne potevo più di ricevere fiori, non sapevo più dove metterli. Ne avevo la casa piena. Poi tempo un paio di giorni e morivano e quindi dovevo buttarli al secchio della spazzatura. ‘Ancora fiori!’ esclamai non appena vidi Romolo. ‘Quante volte ve lo devo dire? Smettetela di regalarmi fiori. Sono stanca di vederli morire’. ‘Come sei bella oggi Moana’ mi disse con quel suo sorriso da demente. ‘Assomigli alla Madonna della Serpe di Caravaggio, che con il suo piede angelico schiaccia il serpente simbolo del peccato originale. Allo stesso modo io vorrei che i tuoi dolci piedi schiacciassero il peccato che alberga dentro di me’. ‘Ma falla finita!’ risposi bruscamente. ‘Non vedi ...