Transinferno
Data: 11/07/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: UnoSguardonelBuiodellaNotte, Fonte: RaccontiMilu
... Herrera Hernandez, classe 1980.
Eravamo in auto. Era sabato sera. Erano quasi due mesi che vivevo con Cassio e, visto il mio buon lavoro come casalingo, mi concedeva ogni tanto di uscire con Daniela. Data la mole di lavoro dentro casa, sia come uomo delle pulizie che come schiavo sessuale, non avevo certo avuto il tempo, né la forza, di cercarmi un lavoro. Quindi ero senza un soldo. Eravamo al Gianicolo, sulla salita che dal Bambin Gesù porta alla statua di Garibaldi. Pioveva, era aprile ma faceva ancora freddo. Nonostante tutto Daniela, timida e verginella, portava una minigonna nera, calze velate, camicetta bianca e un leggero filo di trucco che aumentava la sua già notevole bellezza. Portava solo la fedina che le avevo regalato per il fidanzamento e due orecchini semplici di oro bianco. le tette sode e piene riempivano il davanti della camicia; era molto magra, quindi sembravano ancor più grosse. A volte, nei momenti più intimi, quando ero riuscito a strapparle una sega e un mezzo pompino, la chiamavo ‘La Mia Tettona!’ Quei tempi, però, erano finiti per sempre. In quel giorno al Gianicolo, i suoi occhi neri mi fissavano a fondo, scrutando nel mio animo esacerbato e sconfitto. Ero annichilito. Daniela se ne rese conto, accorgendosi, tra l’altro, dei lividi che Cassio mi procurava picchiandomi regolarmente non appena sbagliassi qualcosa. ‘cosa è successo?’ mi chiese preoccupata abbracciandomi. Il suo calore mi diede un pizzico di speranza e forza. ‘Cassio mi ...
... picchia.’ spiegai semplicemente, cercando d’arrivare dritto al punto. Lei strabuzzò gli occhi. ‘Cassio? L’inquilino nella casa che ti ha trovato Fabrizio?’ chiese incredula. Sapeva che c’era qualcosa che non andava, ma non pensava fino a quel punto. Annuii debolmente non riuscendo neppure a fissarla negli occhi. Ero dimagrito e mi ero indebolito molto. Ero stanco di quella storia e parlarne, seppur per poco, mi avrebbe sollevato il morale. ‘ma è un tipo grosso?’ chiese ancora lei, dopo una piccola pausa. Sapeva che non ero uno che si faceva mettere i piedi in testa facilmente. ‘è una’ donna.’ spiegai con vergogna. ‘ti fai picchiare da una donna?’ Vedevo che, su di lei, questa notizia stava creando una spaccatura fra comprensione e gelosia, quindi mi affrettai a chiarire. ‘un trans veramente. Sai, quegli uomini che diventano donne con gli ormoni, la chirurgia” Lei sospirò di sollievo, impercettibilmente. ‘ma è terribile!’ aggiunse scuotendo la testa pensierosa. ‘devi denunciarlo’ denunciarla.’ si corresse. Scossi la testa. Pensava che non l’avessi considerato? E l’umiliazione? Cosa avrei potuto dire alle guardie? Un trans mi sottomette, mi fa pulire casa e mi tratta come il suo oggetto sessuale? Mi fa bere la sborra dalla bocca e dal culo? Alzai lo sguardo e fissai terrorizzato Daniela che tuttavia, in quel momento, guardava fuori dal finestrino incredula, perdendosi la mia espressione impazzita. No, lei non deve saperlo! Non deve scoprire più di quanto appaia ora! ...