Il prezzo della sottomissione (parte 11)
Data: 11/07/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
... il (loro) divertimento, le ammanettarono i polsi dietro alla schiena, in modo da renderle scomoda la posizione e difficoltoso lo spostamento da un Padrone all’altro.
Li eccitava moltissimo sapere che mentre consumavano la cena, sotto il tavolo una giovane, bella ed ammirata ragazza, scomoda e sofferente, si dedicava al loro piacere. Vedevano evidenziata la differenza di status tra loro, seduti, e la schiava sotto il tavolo.
Chi non godette durante la lunghissima cena, la usò dopo, davanti agli altri. Quando tutti si furono soddisfatti, le ordinarono di stare a terra, zitta, mentre loro, che si erano rivestiti, discorrevano seduti su poltrone e divani, sorseggiando spumante freddo e tenendola ai loro piedi, ovviamente nuda.
Quello fu uno degli ultimi incontri.
L'ultima serata, che lei stessa non portò a termine, la vide in una villa che avevano affittato. Lì, con grande sorpresa, trovò un’altra ragazza, più giovane di lei, in evidente ruolo di schiava. Subito si chiese se fosse nuova o se era coesistita con la sua schiavitù.
Tutta quella esperienza fino ad allora vissuta era incentrata sull’espressione del corpo, sul far respirare quella cosa che aveva dentro e che le era esplosa, sfuggita di mano, colta ed usata da altre persone.
L’ultimo atto fu all’inizio della “festa”.
Pioveva e nel cortile della villa affittata non c’era un portico. Le auto dovevano essere parcheggiate ad una trentina di metri dalla porta di ingresso.
Niccolò la costrinse, nuda, ...
... ad andare a prendere con l’ombrello gli altri amici. Questi arrivarono contemporaneamente ma su due macchine separate.
Lei dovette fare 4 viaggi in modo da ospitare sotto l’ombrello una persona per volta.
La particolarità non fu tanto nel fatto che doveva stare nuda (ormai da tempo con loro non indossava vestiti) quanto nella circostanza che lei non avrebbe potuto essere coperta dall’ampio ombrello che, per il diametro, le avrebbe invece consentito di proteggersi.
Doveva tenere esposto il braccio, coprire l'ospite dopo avere aperto la portiera in modo deferente e, nel tragitto verso la casa, prendersi l’acqua. Questo anche nell’andata verso l’auto, quando l’ombrello avrebbe dovuto restare chiuso.
Accompagnò tutti e quattro alla porta di ingresso mentre l’altra schiava, più giovane di lei, era all’asciutto e li aspettava in casa, inginocchiata e nuda, con un vassoio sul quale vi erano bicchieri di spumante.
L’acqua piovana nascose le sue lacrime che, anche se fossero state notate, sicuramente sarebbero state ignorate.
* * *
Epilogo
Guardavo Giorgio dall’altra parte del tavolo mentre terminava il suo racconto.
Aveva ancora il suo bicchiere di vino rosso dal quale non aveva più sorseggiato nulla.
Nemmeno io avevo fatto progressi con la mia birra.
Lo ascoltavo, cercando di leggere dietro e dentro le sue parole che mi avevano descritto la loro storia.
“Ora ci siamo lasciati, ma cerchiamo di lavorare sull’anima di entrambi. La cicatrice fa il suo ...