Il prezzo della sottomissione (parte 11)
Data: 11/07/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
Gli (ex) amici cominciarono a chiamarla anche in privato, nelle singole case senza la presenza di Niccolò, sempre informato. Si divertivano e poi la mandavano via o, a volte, se la tenevano per la notte. Erano loro a scegliere, non la schiava.
Simona era sempre più presa in un vortice e non si accorse, per lo meno non subito, che Niccolò, come tutti gli altri, diventavano sempre più cattivi ed esigenti con lei.
Anche in pubblico capitava che la trattassero come una cameriera.
Fu questo uno dei primi segnali che le fecero suonare qualche campanello di allarme, inizialmente nel subconscio. Stava venendo meno quella distinzione che la mandava sulle montagne russe, cioè il netto distacco tra pubblico e privato.
La distanza tra loro aumentò anche nel privato, in quanto la trattavano sempre più come schiava, essendo evidente la sola attenzione verso il loro piacere. L’atteggiamento in pubblico, invece, contribuiva a farla sentire sempre meno parte di quel gruppo nel quale lei era solo un giocattolo.
Una volta fu chiamata da Luisa ed Ernesto. In casa trovò ad attenderla una gogna. Nuda, la fecero mettere a 90 gradi per infilare collo e polsi negli appositi buchi. Le due assi che la bloccavano furono chiuse con un lucchetto.
Ai capezzoli ed alle grandi labbra appesero, con morsetti, alcuni pesini che le facevano male.
Il suo dolore era una costante per l’eccitazione dei Padroni.
Luisa si eccitò a penetrarla con un dildo mentre il marito usava la sua bocca. ...
... Erano troppo eccitati e non ci misero molto a godere, prima Ernesto, avendo preso posto nella vagina della schiava, e poi Luisa, dopo averla liberata ed essersi fatta leccare.
Organizzarono altre serate insieme, sempre più spesso.
Simona cominciava ad avere paura di quegli eventi. Il dolore era sempre più forte ed anche l’umiliazione. Soprattutto erano cessate le montagne russe, essendo evidente la sempre meno considerazione per la sua persona che non era parte del gruppo con la sua natura sottomessa, ma era sempre più il giocattolo di quel gruppo.
Anche in pubblico gli altri cominciavano ad accorgersene e lei si sentì sempre meno esaltata.
Venne chiamata per l’ennesima cena tra amici. Ovviamente gli “amici” erano quelli seduti al tavolo. La cosa particolare di quella sera consisteva nel fatto che la loro eleganza era limitata al busto.
Dalla vita in giù, a tavola, erano completamente nudi con i sessi esposti.
La schiava era sotto al tavolo nel cui centro vi era un foro. In esso passava una catenella che, sotto, terminava con due morsetti attaccati alle grandi labbra di Simona.
L’altra estremità della catenella era appoggiata sulla tavola.
La ragazza, mentre i commensali cenavano, doveva leccare i loro sessi, eccitati.
Ad ogni tirata di catenella, che le faceva molto male, doveva, in senso orario, spostarsi per dedicarsi al sesso del Padrone, o Padrona successiva.
Le pinzette le davano un dolore costante che le arrivava alle tempie.
Per aumentare ...