Vertigo, un incubo vissuto due volte – Terza Parte
Data: 07/07/2021,
Categorie:
Cuckold
Tradimenti
Voyeur
Autore: Bateman80, Fonte: RaccontiMilu
... sveglia e, contemporaneamente, riconobbi il rumore metallico della porta blindata che si richiudeva. Erano le dieci e mezzo di domenica mattina.
Rimanendo immobile nel letto e con l’orecchio teso, decifravo gli spostamenti di Anna in base ai rumori che percepivo. La sentii digitare il codice mentre disinseriva l’allarme, appoggiare chiavi, borsa e cellulare sulla consolle all’ingresso, per poi spostarsi in cucina, prendere qualcosa dal frigo ed infine spogliarsi e dirigersi in bagno. Mentre sentivo prima il rumore dello sciacquone e poi lo scrosciare dell’acqua della doccia, ripassavo mentalmente il vortice di domande, insulti, improperi e parole di rabbia che le avrei scagliato addosso non appena fosse uscita dal bagno.
La discussione fu lunga ed estenuante per entrambi ed ebbe luogo in soggiorno, con lei mitragliata dalla furia delle mie rabbiose domande come durante uno di quegli interrogatori che si vedono nei film di spionaggio. Anna, splendida come sempre e con le sue forme perfette chiuse a stento in un accappatoio bianco, aveva gli occhi rossi poiché stava piangendo immersa nelle lacrime da ormai quasi tre ore. Come una sorta di disco in loop, continuava a ripetermi che le dispiaceva enormemente, che in quel ...
... momento non era sè stessa e che non aveva idea di come fosse arrivata a tanto. Secondo lei il motivo era forse imputabile al fatto di aver esagerato troppo con l’alcol e che la nostra totale inattività sessuale degli ultimi due mesi (dovuta ai postumi del mio incidente in moto), aveva contribuito in maniera determinante a portarla a fare quello che ha fatto. Giurando su ciò che aveva di più caro, cercò di convincermi che non si sarebbe mai più comportata in quel modo, che avrei dovuto fidarmi di lei, che io ero il suo unico amore e che non avrebbe avuto senso interrompere in quel modo la nostra relazione.
Alla fine si strinse a me in ginocchio e, abbracciandomi disperata, mi promise che, d’ora in avanti, non avremmo più avuto nulla a che fare con i coinquilini del piano di sotto, li avremmo ignorati e lei mi sarebbe stata vicino come mai prima d’ora, impegnandosi a non farmi mancare nulla dedicandosi unicamente a me.
Non riuscivo a perdonarla e non ero in grado di darmi pace per quanto visto e vissuto quella sera.. Tuttavia, data la situazione particolare in cui mi trovavo a livello fisico ma soprattutto psichico, non me la sentii di allontanarmi da lei e le diedi, nonostante tutto, una seconda possibilità.
Continua…