1. le sue puttanelle! prima parte. la prima esperienza.


    Data: 18/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: pennabianca, Fonte: Annunci69

    ... puttanella.»
    
    Tremavo per le tante sensazioni che stavo provando. Inoltre le sue parole incidevano sulla mia psiche in maniera da farmi vibrare di piacere, ma anche di paura temendo di non esser all’altezza delle sue aspettative. Sentivo, dentro di me, che questo maschio era completamente diverso da ogni altra persona da me conosciuta, ma, soprattutto, il suo comportamento me lo rendeva come qualcosa di veramente speciale, per cui, a deluderlo, mi sarebbe dispiaciuto moltissimo.
    
    «Padrone, perdona il tuo servo ignorante e, ti supplico, rendi questa donna degna di essere la tua puttana personale, così che la tua immensa bontà, possa rendere me un vero cornuto, sottomesso ed ubbidiente.»
    
    Massimo l’ha guardato abbastanza compiaciuto, poi, mi ha preso per mano e, insieme, ci siamo avviati verso la camera da letto, ma, prima di entrare, ha bloccato Marco, con un ordine secco e stentoreo.
    
    «No! Come ti ho anticipato, ti avrei punito per la tua insolenza, quindi, per ora, resterai qui e quello che succederà qui dentro, potrai solo ascoltarlo. Se sarò soddisfatto del comportamento di questa aspirante troia, ti farò assistere alla monta.»
    
    Ho osservato lo sguardo dispiaciuto di Marco che si è seduto su una panchetta nei pressi dell'uscio, mentre Massimo entrava guidandomi in camera e, lasciata la porta aperta, mi ha avvicinato al letto.
    
    «Troia, renditi utile e spoglia il tuo padrone.»
    
    Sentirmi umiliare, insultare, mi appariva davvero strano: in fin dei conti ero ...
    ... una madre di famiglia, che ha sempre amato parole dolci e romantiche durante il rapporto, ma ora, stranamente, mi sono avvicinata a lui ed ho iniziato a sbottonare la sua camicia, ma lui mi ha bloccato di colpo, fissandomi con uno sguardo severo.
    
    «Troia! Come osi fissare il tuo sguardo nel mio? Dovresti tenere gli occhi bassi, in segno di umiltà, perché ancora non ho deciso se farò di te la mia schiava o una semplice puttanella: devo stabilire se ti riterrò degna di godere del mio cazzo.»
    
    Ho tremato. Dentro di me, per un attimo, ho avuto la sensazione di essere rifiutata e questo mi faceva sentire più che umiliata e, nello stesso tempo, mi ha spronato ad essere la pietra grezza che lui avrebbe reso un lucente diamante. Ho abbassato subito lo sguardo e, con movimenti veloci, l'ho spogliato. Quando mi sono inginocchiata davanti a lui ed ho abbassato i pantaloni, attraverso la stoffa degli slip era visibile la notevole dimensione del suo membro che, già teso e duro, gonfiava il tessuto. Lo avevo visto in foto, ma, dal vivo e a due passi dalla mia faccia, mi sembrava ancora più grosso. Lui è rimasto in silenzio, in attesa, ed io, indecisa sul da farsi, ho timidamente abbassato l’indumento. Mi è subito sbattuta in faccia quella splendida colonna di carne viva e dura, che svettava imperiosa. Ho avvertito il suo forte odore di maschio, misto al profumo di chi ha appena fatto la doccia. Mi ha eccitato quel mix di odori e, soprattutto, la mia fica ha preso a colare in maniera ...
«12...456...9»