L’attraversamento della città
Data: 07/06/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Autore: _saffolina_, Fonte: RaccontiMilu
... aspetti a piazzale D’Annunzio, alla fine, non so come ci arriverò, ma ce la farò, devo.
I capelli mi fanno scendere Rivoli d’acqua sulla faccia, sono tutti attaccati, faccio fatica a respirare, oramai non cerco neppure nascondigli o sporgenze, sono zuppa, ho freddo, la giacchetta mi si è attaccata al corpo, me lo modella, il tessuto leggero e impregnato d’acqua diventa pesante, sento Rivoli d’acqua gelata scendermi lungo le gambe, le scarpe mi fanno male, ho paura.
É irrazionale ma ho paura, la pioggia mi piace ma questa è più una cascata, fa impressione per la quantità d’acqua che mi arriva addosso.
Rallento, non ce la faccio più, sono stanca, infreddolita e impaurita, ti cerco con gli occhi ma tu sei ancora lontano, accelero un poco ma è dura.
Piazzetta del pozzo, ce l’ho fatta, attraverso Porta Aquileia e sono su piazzale D’Annunzio, ti vedo finalmente, sono felice, mi passa pure la paura e ora corro verso di te.
Tu allarghi le braccia, sei orgoglioso di me, lo sento, la tua scolaretta ce l’ha fatta, allarghi le braccia e io ti saluto addosso, tu mi stringi, sembriamo un disegno di Manara.
Ti scivolo verso il basso, le tue mani addosso scivolano sulle mie gambe, ...
... mi abbranchi il culo nudo, mi blocchi così, io ti bacio avida, tu rispondi al bacio e so già che questa insolenza verrà punita, ma non ora.
Invece mi dici che merito un premio, salgo in macchina, pochi metri, mi porti in un vicolo che si già finisce in un lungo portico coperto, scendiamo e mi trascini quasi li sotto.
Ti cali i pantaloni bagnato, me lo mostri è già turgido, lo voglio, mi struscio a te, mi allontano, mi apri la giacca e mi ordini di toglierla; sì professore, ti sorrido mentre a seno nudo lascio cadere la giacca in terra, mi accuccio, so cosa vuoi, apro la bocca e tu me la prendo, è tua, è cosa tua, mi scopi la bocca, violento, veloce, sono un pezzo di plastica tra le tue mani, io non ti tocco, so già che non devo avere iniziative, tu vieni veloce, ti svuoti dentro la mia, no, la tua bocca, poi mi allontani, ti rivesti e vai verso l’auto.
Io ti guardo andare via, deglutisco, riprendo la giacca e mi alzo, poco lontano qualcuno sta sdraiato in terra, avrà visto tutto, io sorrido passandogli accanto, poi indosso la giacca e percorro il sottoportico, so che finisce su via Aquileia, vicino una fermata dell’autobus, aspetterò, ora la pioggia fa meno paura e sono felice.