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Cose di famiglia
Data: 01/06/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Lesbo Incesti Autore: LuckyPaola, Fonte: RaccontiMilu
... ascolta con tutto il tuo corpo come quando eri bambina” “Non lo sono più bambina, mamma..” “Ahahah” rido dolcemente tornando ad ammirarla “Me ne sono accorta tesoro ma sei pur sempre la mia bambina e questa sera voglio sentirti ancora così” Mi chinai e le baciai la nuca (glielo facevo sempre quando era piccolina e lei allora si rilassava in attesa di altri baci e carezze) Lei si voltò finalmente sorridendo. Fui felice di vedere che anche lei si fosse ricordata di quei momenti sereni. Le carezzai i capelli, le spalle, fin giù ai fianchi per poi risalire dal bacino fino al collo, senza fretta, solo con l’intento di farle sentire il mio calore. Un massaggio molto leggero che dalla nuca che continuavo a baciare avvolse tutta la schiena… il suo respiro d’incanto si calmò. Le mie mani scesero lungo i suoi fianchi fino alle gambe… carezzai quelle cosce di marmo… mi domandai come avesse potuto uno stronzo di quella risma trattare così un angelo del genere… Mi distesi sul letto accostandomi a lei, i nostri corpi aderirono in un abbraccio pieno di sentimento: un contatto mamma/figlia come subito dopo il parto… Decisi di giocare un po’ con lei… di coccolarmela tutta come una volta L’abbracciai da dietro distendendomi sopra di lei ancora bocconi, i miei baci scendevano dalla nuca fino al bacino lungo la spina dorsale… i miei seni le carezzano la schiena ma non c’era nessuna intenzione erotica… cavolo! Era mia figlia! Come avrei potuto? Lei ...
... dischiuse le sue gambe e le mie scivolarono fra di loro; lo ammetto, rimasi un attimo perplessa… si è vero! Da piccola le baciavo il culetto ma davvero allora lei era un piccolo angioletto dorato… ma ora… Mi sollevai sulle braccia e guardai quei glutei, quella fessura… e pensai: “solo uno, piccolo piccolo, perché la sua mente non pensi che sua madre…” Le mie mani dal basso afferrarono quei glutei così torniti e li offrii alle mie labbra per vedere la sua reazione mentre li mordevo delicatamente e capire se avessi potuto continuare questo gioco innocente. Come risposta lei si inarcò ponendomi il suo fiorellino proprio davanti al viso… l’afferrai con maggior decisione, con i pollici dischiusi quel solco fra quelle bellezze e baciai quel fiore che al semplice contatto delle mie labbra si contrasse dandomi una sferzata di libidine che non cercavo e che giammai avrei voluto ricevere… Subito mi scostai per riprendere un contegno e tornare a massaggiarla per favorire il suo riposo ma… “Continua Mamma…” “Tesoro…” feci per obiettare “Continua ti prego dopotutto sono carne della tua carne… parte di te… non è sesso questo… continua a darmi il tuo calore… come facevi un tempo…” Non nego che a questo punto fossi io quella eccitata.. i miei capezzoli non erano così erti da molto tempo, mi facevano male, e sotto sentivo già le prime contrazioni che presto mi avrebbero allagata se avessi continuato cosi… ero imbarazzatissima! “Un altro bacetto a quel culetto ...