1. Il fortino


    Data: 14/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: SardusPriapus, Fonte: Annunci69

    ... da te”.
    
    Mi presentai all’ora stabilita, profumato, camicia di lino e bermuda, barba incolta di tre giorni.
    
    Maria arrivò poco dopo, neanche il tempo di sedersi e mi baciò, ficcandomi la lingua in bocca con voracità. Poi mi guardò con aria sfidante, e mi disse: “andiamo”.
    
    Uscimmo fuori dal centro urbano, e dopo aver attraversato il lungomare, deviai in una strada sterrata che iniziò a salire prima dolcemente, poi in maniera più ripida.
    
    Maria rimase in silenzio, finché dopo pochi minuti non arrivammo in cima ad un colle, dove svettava e dominava la baia un vecchio fortino militare.
    
    Entrammo nel fortino, una vedetta della prima guerra mondiale, con la luna che si specchiava nel mare e illuminava davanti a noi l’isola di Santa Chiara.
    
    I nostri corpi vennero a contatto vorticosamente, le mani iniziarono a esplorare e scoprire freneticamente il corpo dell’altro.
    
    Maria indossava un vestitino leggero: abbassai le spalline e iniziai a leccare e a succhiare i suoi capezzoli, sfiorando con una mano la figa che era già bagnata. Era totalmente depilata, gonfia e impaziente di esplodere. Mi inginocchiai per dedicarmi totalmente a lei. La mia lingua andò a cercare il clitoride, mentre le gambe di Maria iniziarono a tremare.
    
    “ Vengo, vengo, vengo…si,si, aaah, aaah”: la mia faccia fu invasa da uno squirt incredibile, mentre lei appoggiò le braccia alle pareti della torretta, sopraffatta dal piacere. La misi a 90 gradi e la mia lingua cercò il suo buchetto, stretto e ...
    ... rosa. Maria però mi bloccò e volle dedicarsi lei a me. Lo prese in bocca, leccando e roteando la lingua sulla cappella, andando poi giù fino alla base del cazzo. Mi fece sdraiare su una base di pietra e ricambiò il piacere, leccando le palle fino al buco del culo. Il mio membro non poteva resistere ancora a lungo, cosi la fermai e la guardai negli occhi.
    
    “Scopami dai, non voglio aspettare di più” mi disse. Una feritoia dominava sul mare della notte, una notte stellata illuminata dalla luna. Il culo di Maria era favoloso, abbondante e sodo. Il cazzo iniziò a pompare, le mie mani stimolarono i capezzoli, mentre il ritmo cresceva di intensità. I nostri corpi erano sudati, il respiro si fece più affannoso, il culmine dell’eccitazione imminente.
    
    Venni copiosamente sul culo e sulla schiena di Maria, che si girò poi per ripulire il cazzo ancora eretto delle ultime gocce di sperma.
    
    Ci guardammo, il sorriso soddisfatto dell’uno si specchiò nello sguardo stravolto e pieno di goduria dell’altro.
    
    Fermai la macchina cinquanta metri prima del parcheggio di casa, se fossi arrivato fino al parcheggio e Antonio ci avesse sentito avrebbe scoperto tutto.
    
    Maria mi fece cenno di spegnere la macchina e di seguirla. In silenzio arrivammo sul retro di casa, dove una roccia di granito assumeva la forma di una piccola grotta.
    
    Inaspettatamente Maria mi abbassò i pantaloni per farmi un pompino. Tutto il membro arrivò fino in gola, facendo su e giù, ben lubrificato dalla sua saliva. Il mio ...