Le vacanze estive di Loli
Data: 17/04/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Incesti
Autore: maxtaxi, Fonte: RaccontiMilu
... la palla.”
“Oh. Mi dispiace di averti fatto sentire così. Perché non ci hai detto prima?”
“Beh, perché, ero sconvolta, dal tempo e ho pensato che forse non mi è piaciuto, perché ero troppo concentrata sul pensiero di stordire oltre l’ora concordata nel tempo, ma… non come un gioco, ci sono altri giochi, che possiamo provare, dove ho vinto.”
“Come il calcio hai detto? Parlerò con i ragazzi, conosciamo tantissimi giochi che penso che tu possa godere di più.”
Ho riso. “Sì, proprio come il calcio, grazie Justin.” Mi sono abbracciata a lui. Mi ha stretto a lui. Mi sono trovata a guardarlo negli occhi, gli occhi chiusi, ho chiuso i miei. Ho trovato le mie labbra che si muovono verso le sue.
Improvvisamente, mi sono tirata indietro, realizzando che ho quasi fatto sesso con lui. “Mi dispiace, non dovrei avere, non posso farlo, non sei nemmeno il mio ragazzo.” Aveva un lampo di confusione, poi uno sguardo di comprensione. “Va bene.” Disse, e tornammo in silenzio, mi preme contro di lui sorreggendomi. Avevo molto male alle gambe.
DAY…40 Ho dormito quella notte e mi sono svegliata ancora rigida e affaticata, muscoli che urlano ovunque e ancora incapace di chiudere completamente le gambe. Tutti i ragazzi erano già svegli e parlavano fuori dal camper. Si fermarono quando sono arrivata vicino come era il loro solito e mi sono seduta a fare colazione. Il resto della giornata, ho rifiutato di aiutare e di fare qualsiasi altra cosa. “Mi dispiace, ti aiuti da solo se ne hai ...
... bisogno, sono molto male a partire da ieri sera per aiutare.” Odio averlo detto, ma era vero. Quando ho visto Michele, con un occhio contratto e gonfio, gli ho dato un abbraccio, poi l’ho portato da parte. “Guarda, Justin. Mi ha detto tutto.”
“Ti ha detto che cosa?”
“Che sei innamorato di me. È per questo che ti sei comportato così, sai, non mi piace di più così, l’ho già detto, per favore, fermati, non voglio farti del male.” Ho cercato di consolarlo, mi ha accarezzato il braccio.
Lo sentivo muovere sotto il fiato. “Stupida cagna fottuta, non capisci una merda, lurida troia e io sarei…” Non l’avevo più sentito. Stava ridendo mentre continuava a dire parole a me incomprensibili. Gli altri ragazzi lo sgridavano.
Volevo dire qualcosa. Sapevo che non si sentiva così, ed era sconvolto perché l’ho rifiutato. Le parole che ho sentito mi hanno stordito. Beh, quello che ho capito di loro.
Mi sono avvicinato a Dick. Volevo chiedere a Justin, ma dopo quello che è accaduto la notte scorsa, come potrei, non osavo.
“Umm, sono i ragazzi arrabbiati con me, perché sai… non aiutare?”
“No, sono bravi, capiscono.” Disse, confortandomi.
“Perché, voglio dire, voglio aiutare, davvero.- Ho trovato le lacrime che scappano dai miei occhi.- Ma io, sono ancora ferito, non posso ancora camminare dritto.”
Mi guardò, poi distolse lo sguardo. “No, davvero, va bene, ti distendi oggi, ci occuperemo noi di tutto.” Stava fissando avanti, con uno sguardo colpevole sul suo volto.
“Ok ...