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Racconto 4 – l’investigatore
Data: 15/04/2021, Categorie: Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... non l avesse lasciato per mettersi con lo squattrinato anzi era disposta vendersi per’ Colsi la palla al balzo cosa significa tutto ? Lei : tutto. Gliela feci pesare tutto proprio tutto? Si Era quello che fortemente sognavo di sentire. Se è questo che desideri ci sto. A quel punto ebbe un ripensamento ed accenno un no con la testa, ma io prosegui dicendo che dopo le avrei consegnato gli originali e le copie e che doveva fidarsi della mia parola Guardò verso me cercando di crearsi una opinione sulla mia promessa ed infine acconsenti . Disse: va bene. Solo questa volta. Per me era tutto chiaro: volevo bearmi ed innamorarmi della signora e scoparmi la troia che era solo per quel giorno Adesso puoi toglierti la mascherina . Mi guardò. La mia azione poteva farle ribrezzo, ma non la mia persona. Vi ricordo che era lei l’adultera. Sapeva usare bene la sua bellezza ed il suo corpo. L’aveva usata per costruirsi una piacevole vita e quando quello che aveva vicino non le era più bastato si era cercata un’amante che non le creasse problemi. Non ero/sono un superdotato ma a letto mela cavavo ; la mia dote migliore era la resistenza e la conoscenza del corpo femminile Le dissi spogliati. Ero duro con lei, ma non potevo farmela ‘fuggire’. In sequenza Si tolse la gonna facendola cadere lungo le gambe . La spinse lontano coniun gesto nervoso come vergognandosi di rimanere in mutandine Vai avanti Spogliarsi davanti ad un uomo che non fosse il marito doveva essere estranei al suo modo di ...
... essere, ma non vi erano alternative. Doveva. Si tolse la camicetta rimanendo in reggiseno. Mi guardava. Toglilo. Lo sganciò facendolo cadere. I seni nudi erano uno spettacolo,: gonfi con capezzoli rivolti all’insu. Le mutandine. Un corpo da favola dove l’inguine era ricoperto da un rigoglioso ciuffo di peli neri. Girati voglio vederti il culo. Si volse mantenendo strette le gambe strette . Il culo era tondo, sodo, alto: da profanare. Le feci cenno di avvicinarsi. Le posai prima le mani sul culo, poi le carezzai le tette ed infine le misi una mano tra le cosce facendole allargare le gambe. Non fiatava Le toccai il pelo ed infilai un dito tra le grandi labbra. Sospirò. Incredibile era umida. Lo rimestai un po’ sentendola aprirsi sempre più. Era sufficiente Basta . Tocca a te. Spogliami Spalanco gli occhi sorpresa, ma poi mi tolse la camicia e mi slaccio i pantaloni che caddero. Scalciai via gli stessi con scarpe e poi calzini. Le dissi: prendilo signora. Lo sapeva fare bene. Con una mano mi carezzava il cazzo con l’altra i testicoli Le spinsi la testa verso il basso. Con un sospiro si chinò e la sua lingua cominciò a giocare con il mio membro. Guardavo affascinato il suo bel viso e le sue carnose labbra che si occupavano del mio pene. Quale grazia, quale abilità. Mi domandavo curioso e gaudente quanti fortunati cazzi avevano avuto il piacere di provare il provare l’ebbrezza di quei toccamenti, di quei risucchi. E’ una domanda che mi ripetei anche dopo. Aveva un che di unico. La sua ...