1. Lockdown in famiglia (Capitolo 2)


    Data: 06/04/2021, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Incesti Autoerotismo Sesso di Gruppo Autore: Lady_Lothlorien, Fonte: RaccontiMilu

    ... dolcemente, per paura di svegliarlo e rimasi sbalordita dal fatto che impugnandolo, il pollice e il medio non riuscivano a toccarsi, e non di poco. Per carità, le mie mani sono piccoline, ma il suo cazzo era davvero notevole. Mio Dio quando era duro, sembrava fatto a posta per essere stretto, baciato, leccato, succhiato e scopato. Poi pensai che probabilmente non sarei riuscita né a succhiarlo, né tantomeno a scoparlo, tanto era grande. La sera prima, guardandolo dalla porta, non avevo realizzato le sue reali dimensioni, ora da vicino lo dovevo rivalutare. Iniziai a muovere dolcemente la mano su e giù e scoprii il glande di un rosa più scuro e lucido. Il frenulo era teso quando la mia mano scese ancora. Dopo qualche movimento della mia mano il liquido trasparente era aumentato e un piccolo rivolo scendeva da lui per colarmi a poco a poco sulla mano. Nel frattempo il suo cazzo, già duro, sembrò irrigidirsi ancora di più e dopo qualche secondo sentii come dei piccoli spasmi. Stava già per venire, credo che stesse sognando qualcosa di eccitante vista la velocità con la quale stava arrivando al traguardo. Mi fermai perché se avessi continuato lo avrei svegliato di sicuro e decisi che la notte successiva, mi sarei alzata per riprendere quello che stavo facendo. Lo volevo, lo dovevo far venire con le mie mani e volevo godermi tutto lo spettacolo da vicino. Ormai l’eccitazione era tornata, addirittura più forte della sera prima. Mi sforzai infinitamente per allontanarmi da lui ed ...
    ... uscire in corridoio. Mi voltai per controllare che ancora dormisse, e infatti era ancora supino con la bocca socchiusa profondamente addormentato, nonostante la Torre Eiffel che ancora dominava la stanza.
    
    Mio padre era in terrazza a fumare e fare le parole crociate, mentre mamma doveva essere uscita a fare spesa. Salutai papà e gli chiesi da quanto fosse uscita mamma. Mi disse che era uscita un quarto d’ora prima. Feci due rapidi calcoli, per quanto difficile appena alzata, vista la fila che avrebbe trovato al supermercato per via dello scaglionamento all’entrata, non sarebbe rientrata prima di una mezz’oretta. Mi sdraiai sul divano e la mia mano si fece subito strada verso il mio sesso. Alzai l’elastico dei pantaloncini del pigiama e feci pressione da sopra gli slip sul mio clitoride. Iniziai ad esercitare piccoli movimenti sul mio bottoncino, prima da destra verso sinistra e poi di tanto in tanto dall’alto in basso per poi colpirlo con piccoli schiaffetti dolci ma decisi. Sempre più veloce e con più forza. Dopo due o tre minuti di questa tortura, la mano si infilò quasi automaticamente sotto gli slip, apprezzando fin da subito il calore e l’umidità causata dal cazzo di mio fratello. Infatti era al suo cazzo che stavo pensando, a come lo avrei segato fino a farlo venire su di me, su di lui, su di noi. Immaginavo sperma dappertutto, che schizzava dal suo cazzo nella mia bocca, sul mio viso e sul mio seno nudo. Con due dita iniziai a strizzarmi un capezzolo mentre due dita ...
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