1. Ravvivare la fiamma


    Data: 11/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: LINOOS E AMONU, Fonte: EroticiRacconti

    ... che non voglio fare!
    
    M: Bene. Ricominciamo. Fai finta che io sia Jonathan, accoglimi con un bel bacio con la lingua e toccami il pacco.
    
    Ilaria, si avvicinò lentamente al divano, posò la borsetta a terra, si mise a sedere lentamente vicino a Aziz e guardandolo fisso negli occhi si avvicinò piano piano, socchiudendo gli occhi, alle labbra del negrone.
    
    Dentro di se sapeva che stava per baciare un altro uomo e che poteva essere considerato un tradimento, sapeva che questo forse era l'unico modo per riavere la persona che amava.
    
    Le loro labbra si toccarono e istintivamente lei appoggiò una mano sul grosso pacco che gonfiava quella tuta.
    
    Aziz gli infilò la lingua in bocca mentre intanto, divertito, guardava quelle belle unghie lunghe e nere grattare sulla sua grossa melanzana avvolta dai pantaloni della tuta.
    
    Ilaria si sciolse e cominciò un lento e inconscio movimento delicato con le unghie: percorreva tutta la grossa asta fino ad arrivare alla cappella, grossa come una pesca, e ne stuzzicava il buco per pisciare con l'unghia del pollice, sentiva che ci entrava quasi tutta l'unghia dell'indice.
    
    Era in trance e dopo un minuto abbondante si risvegliò dal sogno erotico che stava vivendo dentro di sè.
    
    Si staccò dalle labbra del negrone ancora con la nerchia tra gli artigli e con la boccuccia ancora aperta guardò con stupore le dimensioni di quello che apparentemente non era un pene, ma un cazzone.
    
    Il silenzio fu rotto da Aziz che recitando la parte seria ...
    ... disse...
    
    M: Si lo so è un pochino sopra la media ma sono sicuro che Jonathan è messo altrettanto bene.
    
    I: Eh? Ah, Jonathan. Si si, leggermente meno spesso forse...
    
    Aziz la guardava soddisfatto mentre lei non credeva ai suoi occhi.
    
    Era incantata da quel grosso affare, a occhio erano almeno 24 o 25 centimetri con uno spessore costante dalle palle alla punta: sembrava di afferrare una lattina di coca cola.
    
    Il negro si alzò e di colpo si mise davanti a Ilaria che era seduta di fronte a lui.
    
    M: Abbassami i pantaloni.
    
    Fece come richiesto e si trovò davanti a un pisellone ancora non del tutto duro, marrone scuro con molti peli ricci e corti a incorniciarlo, nell'ansia del momento la ragazza si mordeva le labbra.
    
    Guardava la cappella che era di un colore diverso da quello dell'asta venosa, era uno strano mix tra un marrone più chiaro e un viola scuro.
    
    Non faceva pompini lei.
    
    Però quella grossa cappella sembrava avere uno strano potere su di lei. Voleva pomiciare con quel cazzo.
    
    Voleva leccare come una gattina e sentire quanto pesavano quelle palle grosse come due mandarini.
    
    I: Non posso farlo, non posso tradirlo.
    
    M: Non lo stai tradendo lo stai riconquistando. E poi lo sanno tutti, un pompino non è tradire.
    
    I: Sei sicuro? Io non voglio tradirlo, lo amo.
    
    M: Se lo ami devi farlo. Chiudi gli occhi, pensa a Jonathan e baciami la cappella.
    
    Ilaria ci pensò ancora un'istante, guardò il grosso buco per pisciare di quel pisellone e disse ad alta ...