Una giornata alle terme – Capitolo 4
Data: 05/03/2021,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: Dedalus, Fonte: RaccontiMilu
... e lei mi ha detto che quel pomeriggio era stanca e aveva bisogno di sfogarsi e ha approfittato del fatto che stavo dormendo Alberto aspettava, intanto aveva acceso la tv. Martina intanto stava scrivendo. – Dice che le è venuto spontaneo accarezzarmi e che ultimamente ha fantasticato su di me e io le ho detto che io avevo fatto lo stesso Alberto si rizzò a sedere sul letto. – Glielo hai detto? E cosa ha risposto? Pausa. Martina stava scrivendo. – Ci siamo baciate Alberto digitò l’emoticon con la faccia che strabuzza gli occhi. – Sei arrabbiato? Era arrabbiato? Forse avrebbe dovuto esserlo. Equivaleva a un tradimento, dopo tutto quello che si erano detti e dopo che lui stesso, ora se ne rendeva conto, le aveva dato un implicito via libera? E il fatto che il suo pene si stesse irrigidendo gli dava il diritto di sentirsi arrabbiato? – No, non sono arrabbiato. Non me lo aspettavo. Sentiva che avrebbe potuto osare qualcosa di più, anche per dimostrale che non era davvero arrabbiato. – Sono solo molto curioso – Sono contenta, non volevo andare avanti senza che tu lo sapessi. Vorrei che tu fossi qui anzi – Ma sei da sola? Giada è andata via? – No è qui. A fianco a me Alberto spense la tv. Sentì il pene premere e automaticamente si slacciò un paio di bottoni dei jeans. Era a petto nudo, viceversa si sarebbe anche tolto la maglietta, cominciava a sentire caldo. Il telefono vibrò nuovamente. – Le ho detto che non volevo andare avanti senza dirtelo Alberto esitò. Compose il messaggio. ...
... Respirò. Inviò. – Tu vuoi andare avanti? – Si Doveva farlo o doveva fermare tutto? – Per me va bene Il tempo passava. Alberto si rendeva conto che quell’attesa aumentava il suo languore. Avrebbe voluto essere lì. Avrebbe voluto vederle. Forse avrebbe potuto chiedere di mandare qualche foto o un video. Anche se questa attesa, un po’ vecchio stile, era eccitante. Il pene non sembrava risentirne, anzi continuava a pulsare negli slip, cercando una strada per uscire. – Ti prego però, non tenetemi all’oscuro di tutto. Ogni tanto pensate anche a me. Faccina sorridente. La risposta arrivò subito. – Ma certo, tesoro. Dacci solo il tempo di sistemarci e ti racconteremo tutto. Giada è molto eccitata per questa cosa e io pure – Cosa fa Giada? – Ha le mani nelle mie mutandine. Mi sta toccando Alberto si sfilò i jeans e abbassò le mutande. Aveva il cazzo duro. Lo prese in mano e cominciò a muovere le mani lentamente, scoprendo la pelle del glande lucido e su cui alcune gocce di liquido rilucevano, ma non c’era nessuna lingua a raccoglierle. – Sono molto bagnata e a parte le mutandine non porto nulla. Prima di scriverti ci siamo spogliate – Chissà come siete belle – Giada ha delle tette bellissime, molto più grandi delle mie. Prima gliele ho baciate e lei mi ha chiesto di descrivere il tuo uccello. Dice che la fa bagnare – Vorrei essere lì – Anche Giada dice che ti vorrebbe qui. Dice che dalla descrizione che ho fatto devi essere ben dotato e le piacerebbe prenderlo in bocca – Puoi dirle che ...