Dolce e perversa
Data: 24/02/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Hardcore,
Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster
... riconoscerne il profumo e la voce, seduto di spalle in un caffè del centro.
Vanessa sobbalzò quando ebbe conferma che di lui si trattava. Di quel perfido bastardo che l’aveva ferita. Ma più forte era la verità che lui le aveva sferzato addosso, maggiore era la ferita del suo cuore e l’attrazione ormai divenuta ossessione.
Lei non riusciva più a far l’amore serenamente con il suo compagno. Non gradiva più il suo modo di toccarla ed aveva cominciato persino a fingere piacere, per non insospettirlo.
Si scostò appena, fingendo di interessarsi ad un articolo di una rivista letteraria. Prendeva appunti, così sembrava, ma le orecchie, gli occhi e la testa, erano rivolti a lui ancora di spalle. Cambiò sedia per osservare meglio la donna che gli stava accanto. Per capirne le grazie e carpirne il segreto che teneva lui così rapito.
Claudia, le sembrò avesse pronunciato, una donna più grande di lui. Lui bel tenebroso dal corpo curato in ogni dettaglio. Fisico flessuoso e andatura sicura. La donna vestita di semplicità, era elegante con il suo tubino nero che sicuramente delineava le sue armoniose forme, generose, sensuali, come sensuale era il suo viso, le sue mani, la sua gestualità naturale. Niente di lei sembrava forzato, studiato, strategico per sedurre l’uomo.
Sopra l’abito, un giacchino dal taglio semplice e per questo, ancor più elegante che le accentuavano rigore e distacco. Le scarpe nere classiche con tacco non altissimo: 8 forse 9 centimetri, non di più a ...
... definire le nere calze velate.
Ma come l’ossimoro, la sua naturalezza, la sua eleganza, e quel fare austero, bella e altera, accentuavano quella classe tipica delle signore che nulla devono dimostrare. Senza vezzi, fronzoli, malizie. Naturale anche il suo fare pericolosamente seducente.
Le gambe accavallate come solo una signora riesce a tenere, senza mostrare spacchi e senza volontà provocatrice, procuravano disappunto nella invidiosa Vanessa.
Una donna sui quarantacinque, capelli un po’ meshati sul biondo. Lo sguardo un po’ assente, ma sempre intelligente, di quegli occhi magnetici, che catturavano l’attenzione di tutti se solo toglieva gli occhiali. Un’espressione colta e intelligente, seppur distante, completavano il quadro di una donna che può solo essere ammirata per classe. Classe che diventava prorompente se accennava qualche spontaneo sorriso.
Lui le parlava, fissandola negli occhi, tenendo una mano sulla sua. Nude le sue mani, neanche un gioiello a impreziosire le lunghe dita che coerenti con tutta la figura, esprimevano armonia ed eleganza.
Sfrontata, neanche un gioiello, come a dimostrare che non ha bisogno di alcunché per rendersi magica.
Sentiva già di odiarla, Vanessa, eppure ne riconosceva il fascino, il carisma e la sua semplicità. Si rendeva conto che non avrebbe dovuto odiarla, perché una donna così si può solo ammirare, non può essere odiata o disprezzata, perché nel suo fare sensuale ma apparentemente scostante, è persino dolce.
Ma lei, ...