Dolce e perversa
Data: 24/02/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Hardcore,
Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster
... sette di sera, e ad un certo punto lui, sorprendendola, le propose una pausa cena:
“ordiniamo qualcosa? C’è un ottimo servizio catering qui vicino. Una sorta di spuntino e poi riprendiamo. Dimmi…”
Lei spalancò un sorriso, anche perché a pranzo non aveva avuto tempo di mangiare, presa dalla frenesia della preparazione.
Lui si allontanò, scusandosi, pochi minuti. Giusto il tempo di mandare un’email e sarebbe rientrato.
Poco dopo lui rientrò, ed estrasse dal frigo bar, una bottiglia di prosecco, che versò nei flut come aperitivo.
Ma l’espressione rimaneva sempre poco calorosa, cordiale sì, ma niente che rassicurasse Vanessa.
La sua inquietudine era ormai mal celata: non accettava di passare inosservata.
Arrivò la cena, consumarono il pasto conversando, ma a parlare era sempre lei, in modo quasi logorroico. Lui l’ascoltava attento, a volte agrottando le ciglia, altre con un accennato sorriso sornione.
Ma quanto era affascinante, era un gran bell’uomo, vestito proprio come a lei piace.
E come muove bene le sue mani, e quegli occhi, quella bocca.
Lei ripensava alle volte che aveva fantasticato su di lui, anche mentre stava con il suo ragazzo. A come tradiva l’ignaro compagno, con il pensiero. E si chiedeva, mentre pasteggiava, cosa avrebbe fatto se solo lui ci avesse provato… Di certo gli avrebbe detto: “ehi, ma per chi mi hai presa? Che ti credi, che sol perché scrivo racconti erotici sono una pornostar? Io non ho mai fatto niente di diverso dal ...
... normale.”
Ma cos’è normale? Anche questa certezza si stava appannando. Non è che il suo concetto di normalità altro non fosse che un desiderio di provare sensazioni nuove?
Lui le porse un altro calice di prosecco, e nel farlo la sfiorò. Il viso di lei si avvampò, un fremito la scosse e inavvertitamente rovesciò lo spumante sulla camicia di lui.
Era imbarazzata, mortificata, non le era mai successo. Accidenti che figuraccia, macchiargli cosi la camicia. Oltretutto gli aveva mostrato d’essere fortemente emozionata.
Lui aveva cambiato espressione: “cos’hai fatto?” chiese con voce ferma.
“Scusami, non so come sia successo. Sono stata sbadata. Cosa…”
“Taci”
Silenzio, lei smarrita e sorpresa da tale reazione, balbettava scuse.
“Taci!”
Silenzio, lunghi minuti di silenzio sembravano un’eternità. Lei tremante attendeva.
“Sei stata sbadata, non sono contento di ciò. Mi hai deluso, dovrò punirti per questo”.
Lei attonita ascoltava incapace di reagire.
Lorenzo la girò di colpo tenendola per un braccio. Lei si trovò china sul tavolo a 45° e da quella posizione, la gonna non copriva più il bordo delle autoreggenti.
Non vedeva, sentiva rumori che non distingueva.
Finché sentì sollevarsi la gonna e si sentì tramortire da una sferzata. Un colpo secco la fece sussultare e gridare. Un grido che non riuscì a soffocare.
Lui si era sfilato la cinghia del pantalone e dopo aver saggiato la reazione di lei, le disse …
“una sferzata per ogni tua cazzata. ...