1. Quattro anni


    Data: 17/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: numeroprimo encore, Fonte: EroticiRacconti

    Tutto é cominciato quando ho scoperto che preferivo dominarti anziché essere dominata, e visto che a te andavano bene entrambe le situazioni, siamo andati avanti così. Prima era solo un gioco fra i tanti, e ti scopavo legato mani e piedi al letto, magari dopo averti tormentato un po', poi ho voluto provare ad aggiungere qualche variante, e tu sei sempre stato prolifico di suggerimenti. Le notti sono diventate weekend in cui tenerti a mia disposizione, nudo e docile ai miei voleri, a servirmi come cameriere, sguattero, tavolino, poggiapiedi, o vittima dei miei soprusi sempre più crudeli. Le fruste erano sempre a portata di mano, e accettavi le sferzate anche senza bisogno di legarti, mentre mi passavi accanto nelle tue incombenze, o improvvisavi spettacolini indecorosi in cui ballavi, ti accarezzavi per me, ti torturavi da solo per farmi divertire. Mi piaceva guardarti mentre ti masturbavi in ginocchio davanti a me, e quando ti facevo fermare con le mani sopra la testa ti guardavo pulsare, il glande purpureo lucido e le vene in rilievo sull'asta che sembravano esplodere. Per caso scoprii che dopo tante sollecitazioni bastava qualche calcetto sulle palle per farti venire, soprattutto se non lo facevi da un po', e quei mezzi orgasmi ti lasciavano eccitato e disponibile, mentre con gli orgasmi completi perdevo la tua sottomissione, e per qualche giorno non avevi tutta quella voglia di subirmi. Così studiai un po' la cosa, alla ricerca dei metodi per tenerti sempre sotto di me, ...
    ... perche cominciavo a fare l'abitudine ad essere la tua regina. Da regina di cuori però divenni la regina di picche, a volere sempre di più dandoti sempre di meno, e fosti tu stesso a proporre che il gioco diventasse quotidiano. Tornavi a casa dal lavoro, o dalla palestra, perché ti volevo in forma, e ti spogliavi mettendoti a mia disposizione. Diventasti bravo a massaggiarmi, perché anche io ero stanca, e le tue mani mi rilassavano dalla pianta dei piedi alla testa, mentre le tue erezioni che andavano e venivano mi servivano come termometro del tuo piacere di vedermi e toccarmi, e poi decidevo cosa farti dopo la cena, che avevi iniziato a consumare in una ciotola a terra, dopo avermi servito. Rimanesti di sasso la prima volta che mi trovasti con un'amica in sala ad attenderti. Non ti avevo informato della cosa, ma avevo preparato lei a quello che avrebbe visto, e scoprii anche che la vergogna era un ottimo afrodisiaco per te. Alla fine ti lasciai legato ad una trave del soffitto, provato dalle torture subite, con il corpo segnato ed un peso che dondolava legato alle palle indecise tra lo staccarsi dal corpo o esplodere, violacee e turgide nello scroto, tra le due gambe immobilizzate come le braccia alla massima distanza dal corpo. Già la posizione in cui ti lasciai quando uscimmo sarebbe stata una tortura anche senza il resto. Tornai a casa brilla, e nonostante la sofferenza vidi gratitudine nel tuo sguardo. Prima di concederti il tuo mezzo orgasmo, che meritavi ampiamente, mi ...
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