Hayashi - Venerdì sera
Data: 07/02/2021,
Categorie:
Maturo
Autore: Akai_, Fonte: xHamster
Gli sembrava un miracolo che con tutta quella gente avessero trovato il divanetto all’angolo libero, si fiondarono ad occuparlo mentre qualcuno della comitiva andò dritto al bar per il primo giro di drink. Da lì si poteva vedere tutta la discoteca, la pista gremita che si muoveva all’unisono con la musica martellante, come un’onda del mare appena infranta sulla scogliera. Apparvero sul tavolino due bicchieri
“Non potete capire cosa c’è al bar! Un MILFone esagerato!”
il solito diretto e scurrile Edoardo che ogni volta lo disgustava con quei discorsi da spogliatoio, ma la cosa che lo stupiva di più era la quieta accettazione di quell’atteggiamento da parte di Martina, ormai stavano insieme da due anni e lui non era cambiato di una virgola e lei continuava a tenere gli occhi bassi con un viso inespressivo, qualunque cosa accadesse. Va bene essere timidi, ma quell’atteggiamento prono gli metteva una rabbia.
“ … sarà arrivata prestissimo, è già ubriaca marcia! Non potete capire quanti sfigati le stanno girando intorno cercando di palparla!”
A quanto pare quello sarebbe stato l’argomento della serata, nella speranza che non sarebbe andato avanti per i giorni a seguire. Ruotò gli occhi al cielo ed annoiato dalla situazione guardò verso il bar
“Ma io quella la conosco…”
gli uscì dalle labbra senza che avesse davvero voluto parlare
“E bravo il mio marpione! Te la sei già fatta, eh?”
ed Edoardo provò ad infilargli una mano tra le cosce che subito scacciò via ...
... con un manrovescio, certi atteggiamenti li aveva trovati fastidiosi persino da adolescente
“Idiota – gli scappò da bocca, e senza pentirsi continuò – è la madre di un mio compagno del liceo.”
comunicò agli altri mentre osservava con più attenzione quella donna seduta scomposta ad uno sgabello del bar.
La serata continuò come tanti degli altri venerdì sera, ma non riusciva proprio a lasciarsi andare, con gli occhi andava sempre più spesso verso quella donna vestita con un tubino nero che agitava senza senso le braccia cercando di difendersi dalle mani troppo invadenti del nugolo di ragazzi che le giravano attorno. Ogni tanto se ne vedevano di ubriache del genere, ma di solito c’era sempre qualche amica che andava in loro soccorso, cosa che non stava accadendo. La situazione lo irritava troppo.
Si alzò e deciso andò verso di lei. Standole fermo davanti
“Ciao Silvana, sono Marco.”
“Ciao Marco…”
lo salutò lei con la bocca impastata dall’alcool e gli occhi vacui. Distolse lo sguardo poi tornò a guardarlo in viso
“ … Io ti conosco…”
“Sono Marco, andavo al liceo con Claudio.”
Le disse calmo e lasciandole il tempo per elaborare l’informazione per la lentezza dei ragionamenti in quello stato
“ … è vero… mi ricordo – disse quasi incomprensibilmente – Mi vuoi offrire da bere anche tu come tutti questi bravi ragazzi?”
Quegli stessi bravi ragazzi che ora lo fissavano con odio per aver monopolizzato il loro giocattolino, sentendo la rabbia salire non si ...