1. Mi levi il respiro


    Data: 30/01/2021, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... provato.
    
    ‘Tu sei squilibrato, sei realmente alienato, proprio un folle, non credevo’. Un sospiro per tutta risposta, un sorriso e un bacio lieve sulle labbra.
    
    ‘Bellissimo, delizioso e pregevole tesoro mio, d’ottima fattura direi’. Lei continuò a svestirlo completamente e lo invitò a stendersi agevolmente sul giaciglio.
    
    ‘Adesso ti laverò per bene’.
    
    Con grande considerazione e con garbata cura lei acciuffò una salvietta profumata e pulì i resti dei loro personali fluidi, educatamente disciplinata e rispettosa del riposo dei loro sessi, poi iniziò ad accarezzarlo sfiorandolo pacatamente, lasciando che lui s’abbandonasse completamente al suo gradevole tocco. Con del talco profumato infine gli massaggiava la schiena, le gambe e i glutei, come se stesse lavorando su d’una statua, giacché ne plasmava abbozzandone i rilevi della schiena, dei fianchi modellati, carezzava il collo, la nuca, le spalle e le braccia ben sagomate.
    
    ‘Sei proprio un’effettiva burlona, oserei dire una genuina mattacchiona’ – mormorava lui, spettegolando ancora incredulo e stordito dalla forza e dalla prepotenza dell’amplesso vissuto che lo aveva scompigliato.
    
    Abbandonato e steso, al presente con gli occhi chiusi, lui lasciava placidamente che Ornella gli lavorasse a piacimento il corpo nel migliore dei modi, assaporando e godendosi la serenità del riposo e il piacere d’un abbraccio, animandosi e rallegrandosi d’una cura casta, condotta e gestita peraltro con una premura energica e zelante, ...
    ... con la quale si lasciava andare abbandonandosi con piena fiducia.
    
    ‘Sei clamoroso, certamente grandioso, magnifico sul serio’ – gli ripeteva lei per niente sazia di sfinirlo, aggiungendo e annoverando continue deferenze, lusinghe e ossequiosità.
    
    Al momento gli stava solleticando il corpo rilassato, le mani, le dita, il mento e le labbra, appresso lo baciò piano. Lui si voltò agguantandola e esortandola subdolamente di distendersi accanto con un modo di fare impiccione, per apprezzarne in ultimo l’epidermide difformemente levigata del l’inguine.
    
    ‘Fermo, attendi un istante, non te ne pentirai, fidati’.
    
    A bruciapelo un fazzoletto di seta balenò per un momento apparendo nel campo visivo dell’uomo alquanto sorpreso, per poi scomparire dietro la sua nuca, poi Ornella si collocò cavalcioni sopra di lui, prontamente gli afferrò le mani e gliele portò dietro il cranio:
    
    ‘Lasciami fare, fidati, non angosciarti né angustiarti oltremodo, perché sono certa che ti piacerà’ – mormorava lei, mentre gli avvolgeva lentamente i polsi tra le pieghe morbide del tessuto, bloccandoli con assennata e ponderata competenza contro la spalliera del letto.
    
    ‘Sai, mi ero dimenticata. Devo confidarti una cosa: voglio rivelarti che non &egrave una cena come si deve senza la presenza del dessert, lo sai questo vero?’ – gli sussurrò allusivamente all’orecchio, in quanto lei adorava, idolatrava facendo leva e puntando su quest’intrinsechi e scaltri giochini.
    
    In quell’occorrenza prese dalla ...
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