Punizione
Data: 18/01/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: MasterBg, Fonte: xHamster
Già in passato, la schiava, aveva commesso degli errori, ed era stata giustamente punita.
Questa volta però l'errore era stato davvero grave, e la punizione sarebbe stata peggio di tutte le altre. Per cominciare, le inflisse il suo silenzio, sottrasse le sue attenzioni su di lei, le negò la concessione di vedersi in ogni modo, dal vivo, su skype o telefono.
Dopo un periodo sufficientemente lungo, che servì anche a far sbollire la rabbia (mai fare una sessione quando si è arrabbiati) si decise finalmente a convocare la sessione. Con lei aveva sempre usato una giusta severità. Un polso fermo con qualche concessione allo svago, sempre nel rispetto dei ruoli. Questa volta sarebbe stato solo severo. Dopo un frugale pasto, consumando parlando il minimo possibile, cominciò la punizione. Lei era vestita con una gonna lunga ed una camicia di colore chiaro, sotto non indossava l'intimo, a coprire le gambe calze nere. Trucco marcato, capelli legati, per coprirsi un cappotto lungo quasi fino ai piedi.
"Vai in bagno, spogliati tenendo solo le calze, metti i vestiti in borsa, ed esci con indosso il solo cappotto."
"Si Padrone" replicò la schiava, scossa dai brividi. Era la prima volta che il Padrone le ordinava una cosa simile, e la tensione cominciò a farsi largo nel suo intimo. Era già sul chi vive, ora era un puntaspilli. Andò in bagno e fece ciò che le era stato ordinato, con mani tremanti e respiro accelerato. Indossò il cappotto scossa da brividi profondi. Uscì dal ...
... bagno, e lui era lì ad aspettarla. La squadrò velocemente, poi si incamminò alla macchina. Mentre camminava lei sentiva un rigagnolo umido scenderle lungo la coscia. Era allo stesso tempo terrorizzata ed eccitata. Salirono in macchina e procedettero verso il motel, dove si sarebbe consumata la punizione. Una volta giunti all'ingresso, però, lui non svoltò, ma proseguì dritto, causando un profondo respiro nasale della sua schiava. Abbozzò un sorriso, mentre la schiava cominciava a chiedersi cosa l'aspettasse. Portò la macchina fino ad un punto isolato, ma non troppo. Spense il motore, e si girò a guardarla. Lei non riuscì a reggere lo sguardo, e tenne il capo chino.
"Apri il cassetto ed indossa la maschera che ci troverai dentro."
"Si Padrone."
Nel cassetto c'era una maschera di pelle, sagomata ad imitare il volto di un cane, più precisamente un dooberman. Indossò la maschera, e rimase in attesa di ulteriori istruzioni.
"Ora scendi dalla macchina, togli il cappotto, e cammini fino a quel palo" e le indicò un palo della luce posto ad una cinquantina di metri."
"Si Padrone" rispose lei con voce fioca. Sulla strada non passava nessuno, ma poco più a lato c'era una strada leggermente sopraelevata rispetto a quella dove erano loro. Chi passava l'avrebbe sicuramente notata. Il suo viso, nascosto dalla maschera, avvampò, allo stesso tempo la sua eccitazione salì. Cominciò a camminare, una volta nuda, con gambe molli. Ogni passo era un macigno. Il cuore le batteva impazzito ...