Le Mie Prime Masturbazioni - Vecchi Ricordi
Data: 16/01/2021,
Categorie:
Comici
Autore: Chase90, Fonte: xHamster
Non disse nulla. E come poteva? Io ero Italiano, lei Spagnola! Troppo piccoli per trovare e parlare una lingua comune. Ma quello del sesso, si sá, é un linguaggio universale! Mi prese semplicemente, ma in modo deciso, la mano per guidarmi nella sua stanza. Una volta dentro, mi portó sul balcone e senza troppe presentazioni, inizió a baciarmi. Intanto, come se ci conoscessimo da sempre, anziché da dieci minuti, allungo la mano sul mio pisello. Ricordo che feci uno s**tto indietro. Non era la prima che toccava il mio uccello, ma quella sua azione cosí diretta, mi colse di sorpresa. Quindi lei prese di nuovo la situazione in mano, in tutti i sensi. Si avvicinó di nuovo e lentamente a me, cercando di baciarmi ancora. La mossa successiva fu piú morbida nel tentativo di "accedere" nuovamente al mio pisello. La sua mano scivoló lentamente verso il basso ed inizió, ancora piú lentamente, a toccarmi l'uccello. Non me lo tiró fuori subito, mi baciava e strusciava il suo palmo sui pantaloni. Oggi posso dire che ci sapeva davvero fare per la sua giovane etá. Io ero abituato alle ragazzine Italiane, che prima di farti vedere (nemmeno toccare) la fica, ti facevano diventare matto. Quella vacanza in Spagna, peró, confermó quello che fino ad allora avevo solo sentito dire: le ragazze dell'estero sono, scusate nuovamente il gioco di parole, piú aperte! Ma torniamo a quel pomeriggio.
Dopo aver toccato per diversi minuti il mio uccello ed essersi sincerata che ormai era diventato duro come ...
... un sasso, si tolse la magliettina scoprendo i sui piccoli seni. Ora si che il mio cazzo stava esplodendo, i pantaloni non riuscivano piú a contenerlo. Poi lei prese le mie mani e le portó al suo petto, facendomi capire che voleva che io gli toccassi le sue tettine. Mi guidava in tutto ed io non me lo feci dire due volte. Le sue tette, se cosí potevo chiamarle, erano poco piú di una puntura di zanzara, un lieve gonfiore in mezzo a quel suo petto acerbo. A quel tempo, peró, mi sembravano comunque enormi. Poi la ragazzina Spagnola, che forse allora era anche piú sveglia di me, con naturalezza tra un bacio e l'altro, mi abbassó i pantaloni. Il mio giovane cazzo si mise subito sull'attenti, di fronte a lei. Io mi guardavo intorno, ed anche se eravamo su un balcone a non só quale piano, il rischio di essere comunque visti non era poi cosí remoto. In ogni caso ero troppo eccitato, troppo giovane, troppo incosciente e carico di sborra come non mai, per fermarla. La Spagnola prese in mano il mio cazzo ed in ginocchio, inizió a farmi una sega. Prima lentamente, poi ad un ritmo piú veloce. Sentire una mano fare su e giú sul mio pisello che non fosse la mia, era il massimo a quel tempo! Lo sperma non tardó a salire lungo l'asta e quando lei si accorse dalle prime goccioline di sborra che uscivano dalla mia cappella che stavo per venire, smise di masturbarmi. Si mise in piedi e si tolse anche i pantaloni. Questo fu troppo. La visione di lei completamente nuda, vedere quella sua fichetta ...