Francesca: 283 – Con la sorella ed il giovane cognato (parte 2)
Data: 08/01/2021,
Categorie:
Etero
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
“Vuoi una mano?” insiste la sorella.
“Vorrei non proprio quella, tesoro! Non è necessaria la mano!” e si gira volutamente veloce in modo da far aprire un po’ il telo stretto in vita. Poi solleva una gamba ed appoggia il piede sulla sedia davanti a loro.
Francesca sa benissimo che Antonio non ha intenzione di toccarla ma lei prende l’iniziativa e gli afferra la mano per posarla sulla gamba, la muove ed a lui piace, eccome se gli piace!
Infatti il cazzo chiaramente si erge sotto i suoi pantaloncini.
“Scusate, vado in bagno!” sbotta Marisa lasciando Antonio e Francesca soli.
“Si, vai pure” le fa il compagno.
Ora Francesca è sola con Antonio che le accarezza le stupende gambe e lei si sente pronta ad essere scopata da lui.
“Allora Antonio, pensi che debba rinunciare alla ceretta?”
“Sì, Francesca. Hai delle gambe perfette ed anche lì tra le gambe non hai niente. Ma come hai fatto? A me i peli danno un fastidio che non ti dico. Tua sorella se non si depila diventa un orso in quella zona!”
“Oh grazie, ma non lo dici solo per complimento?”
“No, no, sono sincero! Hai delle gambe stupende. Mi piacciono parecchio! Sono gambe da gran figa. Mica si vedono tutti i giorni!”
Antonio parla con la faccia e il tono con cui lo direbbe mia sorella che si porta a letto.
Faccio per avvicinarmi a lui ma squilla il telefono. Antonio respira e si fionda a rispondere “Cazzo! Questo mi terrà ora al telefono!”
Io mi dico “Pazienza! Ci sarà un’altra occasione di ...
... farmelo” e mi dirigo in bagno per vedere come sta Marisa.
Mi accovaccio davanti alla porta e guardo attraverso il buco della serratura. Cosa mai poteva fare mia sorella?
É lì davanti allo specchio completamente nuda che guarda le mie mutandine rosa in pizzo e si tocca contemporaneamente la fighetta. A giudicare dal furioso ritmo con cui si fa il ditalino, da come si muove e da come piega le gambe non credo possa durare ancora per molto.
Decido di godermi lo spettacolo ma senza aprire la porta grido “Marisa tutto a posto?”
“Ohhh sì, Frà, sì!”
“ Allora ti lascio qui il mio accappatoio. Me lo appendi tu? Io vado a vestirmi”
Mi risponde con un tono particolare “Va bneneehh!”
Non vado a vestirmi e non mi allontano. Le ho parlato vicino alla porta solo per farle sapere che in qualche modo la stavo guardando.
Mi inchino per inquadrare la topa della serratura e vedo che pochi secondi dopo lei sbroda. Sembra un idrante, la maggior parte dei liquidi vengono raccolti dalle mie mutandine.
Ora si che mi piacerebbe indossarle.
Poi finito l’orgasmo Marisa si riveste, ma al posto di infilarsi il suo perizoma, si mette le mie mutandine umide di sbroda mettendo le sue nella tasca dei pantaloni.
Io mi allontano e vado a vestirmi.
Indosso un abitino scollato a barca e molto provocante e torno in cucina.
“Ciao!” mi fa Antonio.
“Come, ciao! Dove vai?”
“Non ti ricordi? Ti avevo detto che stasera uscivo a cena. Stasera sono libero e non lavoro”
Intanto è ...