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Cristina e il capo – Ottava parte
Data: 30/12/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Newgitre, Fonte: RaccontiMilu
Era passato più di un anno e mezzo dall’ultima volta che Cristina aveva assecondato le manie del capo, praticamente dalla volta in cui 3 neri le avevano letteralmente rotto il culo e lei aveva dovuto farsi medicare al pronto soccorso e poi aveva deciso di denunciare l’accaduto. Il capo allora decise che avrebbe smesso di procurare a Cristina quegli appuntamenti e avrebbe rinunciato per sempre a quei “giochi” ormai divenuti troppo estremi per lei. Ma come ogni Natale lui aveva comprato un regalino per il figlio di lei e la chiamò nel suo ufficio per consegnarglielo. Assieme al regalo le porse ufficialmente le scuse per tutti gli accadimenti di due anni prima. Lei accolse le scuse ma il discorso scivolò comunque sui ricordi di quegli avvenimenti accaduti e lui osò chiederle se mai lei aveva sentito che tutto quello che accadeva, eccezion fatta per quell’ultima volta con i neri, l’aveva mai davvero eccitata. In un impeto di sincerità Cristina ammise che il gioco le aveva preso la mano e che tutto sommato si era anche molto sentita coinvolta. Insomma piano piano il ricordo di quelle “acrobazie” entrò nella pelle e nei sensi di lei che cominciò ad avvertire una certa eccitazione e capì anche che comunque lui era sempre stato molto gentile, educato e tutto sommato anche un discreto amatore e le aveva fatto passare momenti di sesso molto esaltanti. Cominciò a sfregare le cosce l’una contro l’altra e chiese all’Ingegnere di chiudere la porta a chiave. Lui si alzò e chiuse la porta ...
... a chiave, ma poi chiese a lei se poteva allontanarsi un attimo per lavarsi le mani. In realtà chiamò al cellulare il collega che la prima volta aveva partecipato alla scopata con Cristina, poi rientrò. Una volta rientrato nello studio lei si lasciò andare allo sfregamento e cominciò a sentire l’eccitazione che cresceva. Lui tirò fuori il cazzo semi rigido dalla patta e Cristina disse “Se mi fai godere come piace a me poi mi dedico a te” Si sedette sul bordo della scrivania e prese il braccio di lui mettendoselo fra le cosce e cominciando il movimento che l’avrebbe portata all’orgasmo, orgasmo che non tardò a manifestarsi. Una volta goduto fece mettere lui nella posizione che prima aveva lei, gli sbottonò i calzoni e cominciò a pomparlo. Mentre lei si dava da fare col cazzo di lui tra le labbra e con la lingua che saettava sulla cappella che diventava sempre più turgida lui le diceva che l’aveva immaginata spesso e delle volte si era lasciato andare a fantasie su di lei, che era bellissima quando si concedeva a più uomini e le sue parole fecero sentire di nuovo Cristina come in quel periodo che lei credeva passato per sempre, cioè una troia ma eccitata all’idea di esserlo e dentro di se desiderava altre mani su di lei, ma non disse niente, continuando a succhiare e pompare il cazzo del capo. Quando il capo vide il suo collega aprire piano la porta e affacciarsi dentro cominciò a stimolare le fantasie di Cristina ricordando i momenti passati a tre e finalmente riuscì a ...