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Ciao belle tettine
Data: 17/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Capezzolone, Fonte: Annunci69
... pedalata?” “Bene” rispondo con un sorriso. Si siede tra i cuscini a poca distanza da me. Odora di doccia. Beve la sua birra e mi fissa con la sua aria gioviale. “La signora Ada?” chiedo per rompere il silenzio. “È dovuta rimanere in città dalla sorella. Andrò a prenderla tra qualche giorno” Annuisco non sapendo cos’altro dire. “Non hai caldo… con quella maglia?” mi apostrofa ex abrupto. “No” mi schermisco appena “sto bene così” “Non te la togli mai, neppure in spiaggia?” Sembra un’affermazione più che una domanda. Mi fissa. Improvvisamente non sorride più. “Ti vergogni a far vedere le tettine?” Resto immobile, chiedendomi se ho sentito bene. “Perché? Hai delle belle tettine!”. Sorride indicandole sotto la maglietta con un’alzata di sopracciglia. Nella voce la ferma convinzione di chi le ha viste e le ricorda perfettamente. “Vedi: anch’io ho le zizze”. Non riesco a non alzare lo sguardo per accorgermi di come se le sta toccando. “Che c’è?” fa con un mezzo sorrisetto, non si capisce se di scherno o di complicità. “ Le vuoi toccare?” Io passo con lo sguardo dai capezzoli agli occhi senza riuscire a proferire una parola. “Dai, te le faccio toccare se mi fai vedere le tue”. Mi guarda impassibile e quasi crudele. Sotto i lineamenti morbidi e la barba brizzolata da papà scorgo una rude virilità e una volontà d’acciaio. Al confronto gli spocchiosi ragazzotti dietro a cui sbavavo fino a un attimo prima sembrano solo dei palloni ...
... gonfiati. Non capisco più niente. “Dai, spogliati”. Un semplice comando e mi sfilo la maglietta lasciando che mi guardi. I suoi occhi sembrano mandarmi a fuoco. “Visto” fa poi tornando a sorridere “non è morto nessuno! Ora non ti senti libero? Non c’è niente di cui vergognarsi. Siamo tra uomini” Intanto continua a fissarmi il petto. Mi avvicina il collo della bottiglia di birra che ha in mano, mi sfiora l’incavo del petto. È ghiacciata. Ho un brivido. “E poi, hai proprio delle belle tettine” soggiunge come se fosse la cosa più naturale del mondo, mentre ne segue tutto il contorno con la bottiglia sulla mia pelle. Mi lava un capezzolo con morbidi moti circolari della bottiglia e quello schizza duro sull’attenti sotto il vetro freddo e umido. Alzo gli occhi esterrefatto. Lui mi ansima un sorrisetto. Lascia il capezzolo sgocciolante dell’umidore della bottiglia e passa a tormentarmi l’altro. Poi all’improvviso si china e ne raccoglie le gocce con la lingua. Da tanto mi chiedevo come sarebbe stato. Nella realtà è un po’ meno intenso di quando mi tocco da solo. Ma il suo linguone mi solletica con tale maestria che in pochi istanti ho le lacrime agli occhi. Poi passa con voracità all’altra sisa. “Noo” la mia voce suona poco convinta, gli poggio le mani sulle spalle nude per scansarlo. Lui si stacca e alza lo sguardo verso di me. “Che c’è? Non ti piace? Dimmi che non ti piace e smetto” È ancora talmente vicino che il suo alito caldo mi solletica ...