Una donna violenta
Data: 16/12/2020,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster
... circondava. Allungai allora le braccia e posai le mani sui suoi seni, carezzandoli. Lucia si stese sull’erba al mio fianco e si rotolò con me fino al fossato dove c’erano i nontiscordardime. Mi fece spogliare di tutto, vestiti e inibizioni, poi se ne rimase immobile, seduta a gambe incrociate, ad ammirarmi, come per vendicarsi di quando io l’avevo vista nuda senza che lei potesse fare lo stesso con me. Stesa di nuovo al mio fianco, mi baciò il collo con labbra umide e morbide. Rabbrividii di fronte alla sensazione di appagante piacere che provavo, da tanto tempo bramata e per la quale ero ormai rassegnata. In estasi com’ero ad occhi chiusi sotto i salici, non mi accorsi che anche Lucia si era spogliata. Sentii, improvviso e caldo, il suo corpo avvolgermi e tutte le sue molli rotondità premere contro la mia pelle inumidita dall’erba. Le mie membra si abbandonarono completamente a quelle sensazioni. Restammo sul tappeto erboso d’aprile ad accarezzarci, mentre qualche rana appena risvegliata dal tepore primaverile gracidava con scarsa convinzione. “Non avrei più potuto stare senza di te”, sussurrò Lucia, cullandomi tra le sue braccia. Io chiusi gli occhi, sorrisi ma non dissi nulla. Non sapevo se saremmo rimaste lì o fuggite in qualche luogo sperduto per non farci trovare, Lucia evasa e io oramai sua complice. Sapevo solo che dietro le sbarre della prigione avevamo trovato la nostra libertà e che ora non avrei permesso a niente e a nessuno di portarcela via.
12
La ...
... confessione di Amelia
“Ebbene si, l’ho fatto”, ammise Amelia con lo sguardo rivolto al pavimento. “Avevo appena finito di lavorare e mi stavo dirigendo a casa. Ovviamente a piedi come al solito. Ad un certo punto mi sono sentita afferrare una spalla e mi sono spaventata. Era Rosa”. “Ah si? E quindi?”, chiese la donna che la interrogava. “E quindi niente, mi sono girata e le ho detto di lasciarmi perdere, che non avevo niente da dirle e volevo solamente tornarmene a casa perché ero stanca”, disse con la voce rotta dal pianto. “Continua”, la invitò l’altra. “Allora”, riprese Amelia, “appena le ho detto che non volevo più avere a che fare con lei mi ha dato uno schiaffo. Appena ho sentito la mia guancia surriscaldarsi per effetto del suo ceffone ho sentito anche un’altra cosa”. “Sarebbe?”, chiese la donna indagatrice con un sorriso a metà tra il sadico e il dolce. “Ho sentito un pizzicorino allo stomaco… e a quel punto ero perduta. Cioè intendo dire che mi stavo eccitando”, continuò sentendosi un po’ in imbarazzo. “Bene”, fu tutto ciò che aggiunse l’indagatrice. “A quel punto”, riprese Amelia, “quando lei si è avvicinata per baciarmi non ho resistito. È stato un bacio violento, mi ha sconvolta… piacevolmente intendo. Subito dopo mi ha afferrata per un polso. Sentendo la sua mano farmi male intorno al polso… ho iniziato ad ansimare. Ormai ero troppo eccitata, volevo a tutti i costi che mi portasse a casa sua, ma non osavo chiederglielo”. “E lei che ha fatto quindi?”, chiese ...