Trepidazione erculea
Data: 03/12/2020,
Categorie:
Racconti 69,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... momento peggiore della mia vita, perché il dirigente enunciò che l’assemblea era terminata e che ognuno dei presenti poteva allontanarsi per svolgere i propri incarichi, tutti naturalmente fuorché me. Il superiore, inversamente a quanto si potrebbe ipotizzare, era un uomo giovanile e sbarazzino apparentemente poteva avere 35 anni d’età, progredendo sino a diventare responsabile della società a causa della precoce perdita di suo padre. Il suo aspetto era molto preciso, la corporatura era scarna, compatta e atletica, davvero un maschio niente male, tenuto conto se non per quella lieve ramanzina per essere stata richiamata per il mio eccessivo ritardo. Dopo che i presenti s’allontanarono lui s’avvicinò verso di me con un’espressione assai stuzzicante fissandomi per lungo tempo, mentre io esaminavo i suoi occhi che sfavillavano in quel frangente d’una luce diversa:
‘Mi dica signorina, oggi ha adocchiato uno spettro, oppure ha gareggiato con gli spiriti maligni? Glielo domando, dato che il suo colorito quest’oggi è seriamente spaventoso’.
Io non potevo credere né ritenere, che quell’individuo potesse essere così cafone, irrispettoso e ruvido, sì, ero realmente veramente giù di tono, ma un poco di garbo non avrebbe di certo danneggiato il contatto. In quel frangente iniziai ad inasprirmi e ad adombrarmi per il suo atteggiamento da insolente e irriguardoso, in tal modo m’avvicinai e cominciai a esporgli una serie di fandonie futili per tutto ciò che poteva essere ...
... accaduto quella mattina, sennonché lui pigliandomi di sorpresa passò al contrattacco manifestandomi in modo accorto:
‘Lo sa che non passa inosservata, nonostante non sia nel fulcro della situazione?’ – non perdendo così la netta occasione per squadrarmi e per studiarmi accuratamente.
Io gongolavo, gioivo per aver ricevuto quell’inatteso apprezzamento, sicché acciuffai le mie salvaguardie di femmina e iniziai a stuzzicarlo. Mi collocai sulla cattedra della sala delle conferenze e accavallando nuovamente le gambe per riesaminare nuovamente il suo impudico e lussurioso sguardo che mi lanciava lo colpii, perché così effettivamente accadde. Senza fretta lui mi venne accanto e ben convinto mi enunciò:
‘Credo che lei voglia aizzarmi e fomentarmi, non si scordi che sono costantemente il suo superiore, non le pare signorina? Non la spaventa una sanzione personale nei suoi confronti da parte mia?’.
Lui seguitava a conversare, ma io udivo sempre meno ciò che affermava, per mezzo di tutti i concetti indecenti e le riflessioni volgari che mi circolavano per la mente in quel momento, perché realmente captavo che non m’interessava quello che era in grado di concepire e di speculare di me. Adagiata su quella cattedra iniziai a infilare le mie mani fra la sua capigliatura, nel contempo lui aveva cessato di discorrere, per il fatto che al momento mi squadrava vivamente negli occhi, là, all’istante, compresi senz’indugio ciò che stava considerando. Lentamente allargai l’annodatura della ...