La moglie dell’ingegnere – 5. Dal sogno alla realtà
Data: 28/11/2020,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Tradimenti
Autore: LakeFront, Fonte: RaccontiMilu
E invece no, perché i sogni sono sogni, ma la realtà è diversa. E la realtà è che io sono arrivata vergine al matrimonio, e in vita mia ho conosciuto solo i piatti rapporti “missionari” dell’ingegnere. Così, mentre nel sogno quel membro sconosciuto scivolava sicuro e prepotente nella mia intimità, ora mi ritrovo ad agitarmi goffamente sullo sconosciuto reale, e vivo, che mi si offre fiducioso, senza trovare la giusta via.
E’ una tortura dalla quale non sarei in grado di liberarmi se lui non venisse in mio aiuto. Fa scivolare rapidamente una mano tra i nostri corpi, afferra il suo scettro e lo guida con precisione al bersaglio, al mio fiore gocciolante di rugiada. Eccolo, lo sento sprofondare dentro di me, e accolgo il suo trionfale ingresso con un singhiozzo di resa incondizionata: è dentro di me, mi scava la pancia, e davvero ora lo posso cavalcare come voglio.
Ma ancora una volta la mia inesperienza si fa beffe di me, e la mia agitazione incontrollata lo fa nuovamente uscire… e ancora lui lo rimette nel suo nido… e di nuovo lo sento scivolare fuori, e forse gli ho fatto anche male, perché sento il suo corpo contrarsi sotto di me.
E allora è lui a venirmi (a venirci) ancora una volta in soccorso, e sento le sue mani, solide, grandi, sicure, afferrarmi i fianchi e guidare le mie reni fino a insegnare loro il ritmo e l’ampiezza giusti per quella folle cavalcata che mi accende i sensi. Ecco, ora le mani allentano la presa e le sento scorrere più lontano, in basso, a ...
... bearsi dei miei glutei resi tondi e sodi da tutti i chilometri macinati in bicicletta.
Ma ormai la mia voglia ha appreso a tenere il ritmo, a rispettare la lunghezza di quel pezzo di carne duro, caldo e palpitante. E ora davvero il sogno è lì, piantato prepotentemente tra le mie cosce che stringono i suoi fianchi esili e muscolosi, nel cuore della mia femminilità che si delizia di quel contatto intimo fino ad allora solo sognato.
Ora le sue mani tornano al loro primordiale oggetto di desiderio, a stringere e accarezzare il mio seno, mentre io appoggio le mani sui suoi pettorali scolpiti e aumento il ritmo mugolando tutto il mio piacere. Spalanco gli occhi, per godere ancora del suo sguardo ipnotizzato dai quei due bottoni di carne che non si stanca di torturare.
Lo vedo sorridere nella sua estasi, sento il suo sesso farsi ancora più grande dentro di me… più grande e più vibrante… sento che non si può più frenare perché abbiamo ormai imboccato una via che non ha ritorno. Sta per scoppiare, e io voglio scoppiare con lui, e lui lo capisce, perché le sue dita volano a insinuarsi al centro del nostro piacere, nel punto in cui la sua rigidità si tuffa nel pantano morbido della mia eccitazione. Le sue dita… che proprio mentre il primo getto di sperma schiocca come una frustata nel profondo della mia intimità, si stringono sul clitoride regalandomi un orgasmo sconvolgente.
Due, tre, quattro, cinque spinte violentissime che quasi mi sbalzano di sella, prima che i miei occhi ...