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Io Davide - Capitolo 2
Data: 24/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Prime Esperienze Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... e quando ritornammo la barca era pronta. “Tocca a me, Lorenzo.” Gli dissi sorridendo mentre uscivamo dalla città. “Ok.” Disse e mi seguì nella cuccetta. Una volta sdraiati diventammo seri. Lo spogliai e carezzai lentamente, aveva una pelle veramente liscia. Sembrava seta al tocco. Sentii i suoi capezzoli sorgere e diventare duri sotto la punta delle mie dita. Continuai toccando ogni singolo centimetro del suo corpo, arrivai al suo cazzo che di stava alzando. Sentii il sangue pulsare nell'asta. Giorgio ce l’aveva bianco, invece quello di Lorenzo era leggermente abbronzato con la punta lievemente più scura. Lo studiai da vicino, indagandolo con le dita. Lui chiuse gli occhi ed io gli chiesi se gli piaceva quello che stavo facendo. Creai una po’ di saliva nella mia bocca e poi ci feci scivolare lentamente dentro il pene. Dapprima era asciutto ma poi fu reso scivoloso e bagnato dalla mia saliva. Cominciai a succhiarglielo. Tentai di copiare il movimento che lui aveva fatto a me, ma non riuscii. Mi calmai e provai a fargli quello che pensavo che gli sarebbe piaciuto. Gli diedi piacere con leccate e piccoli morsi, ed accarezzando contemporaneamente le sue palle glabre. Lui cominciò a respirare un po’ più velocemente ed io pensai che era il momento giusto. Ripresi in bocca il cazzo e cominciai a succhiarlo con forza dimenando la lingua contro l'asta. Lorenzo cominciò a dimenare il corpo. Poi prese le mie mani nelle sue e le strinse con forza. Questo mi diede la fiducia per ...
... continuare. Improvvisamente rantolò e chiamò il mio nome, poi pigiò l’addome contro la mia faccia. Io cominciai ad ingoiare la sua sborra il più velocemente possibile mentre usciva dal suo pene. Alla fine si fermò, sospirò e crollò. Sputai fuori il suo cazzo e lo carezzai come lui aveva fatto a me. Fece delle espressioni sciocche ed emise dei suoni, ed io mi chiesi se anch’io lo avevo fatto. Più tardi aprì gli occhi per un momento. “È stata una dannata cavalcata.” Disse. “Ti è piaciuto?” Chiesi. Mi tirò a sé e mi baciò: “Ti amo!” Esclamò. Io mi accoccolai a lui e rimasi tra le sue braccia sino al campeggio. Ora non c'erano dubbi nella mia mente a proposito di noi. Io l'amavo e lui mi amava. Più tardi quel pomeriggio avevamo del tempo libero. Io andai alla piscina del campo e cominciai ad allenarmi a nuoto. Era veramente bello farlo di nuovo. Avevo deciso che l’anno seguente mi sarei ancora iscritto ad una società di nuoto. Chissà se ci sarebbe stato anche Lorenzo. Quando emersi a prendere aria, lo vidi al lato meno profondo della piscina. “Ehi, mi è sembrato grande! Cos’altro sai fare?” Mi chiese. “Bene, sono capace di tuffarmi.” Risposi. “A sì? Mostramelo.” Mi sfidò. Andai al trampolino e mi scaldai con qualche salto rapido. Gli altri ragazzi stavano guardando e quando mi tuffai applaudirono. “Niente male. Ora tocca a me.” disse lui. Lo fece meglio di me. Entrò in acqua senza provocare spruzzi, lo fece sembrare così facile. “Dannazione! ...