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La segretaria del liceo
Data: 19/11/2020, Categorie: Etero Autore: alessandro1987, Fonte: Annunci69
... terra, e feci per tirare fuori il libro di scienze, anche se non avevo alcuna reale intenzione di aprirlo. – E così adesso sei sulla bocca di tutti, birbante! – attacca d’improvviso Francesca, che fino a quel momento era rimasta silenziosa davanti al computer . – Sì, sono io, ormai sono diventato popolare, diciamo così. – Beh, la popolarità è una bella cosa in fondo, no? Puoi giocarti la parte del duro con le ragazze, – sorrise lei. – Ahah, ma io non sono un duro, anche se purtroppo me ne è toccata la parte, non è il mio ruolo. In realtà la cosa è andata diversamente da come l’avrai sentita raccontare. La donna si fece più attenta e si voltò verso di me, invitandomi implicitamente a proseguire. Le sbirciai fugacemente la scollatura, intravedendo le forme del suo seno sotto la camicetta bianca, ed iniziai così a raccontare la mia storia: – Camilla, una ragazza di 4C, ha una storia con il mio compagno di classe Matteo. I due abitano lontani, e quindi cercano di stare insieme il più possibile, quando sono qui a scuola. Il problema è che Camilla in realtà è ufficialmente insieme ad Alessandro, un idiota di 5F. Ora, nella mia classe siamo tutti consapevoli della cosa, visto che più di qualche volta abbiamo notato Matteo rimanere in aula a ricreazione, per essere poi raggiunto da Camilla poco dopo. – Hai capito Camilla! Non la facevo così libertina… – E’ una storia strana, questo Alessandro non mi è mai piaciuto, lei mi sembra più adatta ad uno come Matteo. ...
... E comunque, quel giorno stavo rientrando in classe proprio durante la ricreazione, avevo scordato il telefono sotto il banco. Mentre cammino di buon passo lungo i corridoi, scorgo di sfuggita Alessandro, che si sta avvicinando e sembra venire proprio verso la nostra classe. Accelero, colto dalla sensazione che qualcosa possa finire male, entro in aula, e…, – mi interruppi. Mi resi conto che il ricordo di quanto avevo visto quel giorno, e che stavo per ripercorrere nella memoria, mi eccitava. Non ci avevo più ripensato da allora, ma adesso mi trovavo lì in quell’anonimo ufficio a discutere con una persona che in fondo conoscevo poco. Forse però era proprio questo ad invogliarmi a proseguire, il fremito dato da una situazione che non riuscivo del tutto a focalizzare, a controllare. – Questa pausa ad effetto fa parte delle tue abilità oratorie? – chiese, sorridente, Francesca. – No, no, non è questo, si tratta, ecco, non è una cosa che si possa raccontare così, con facilità. – Sei misterioso, eh? Ma tanto lo so, lo so cosa può averti bloccato nel raccontare. – Eh, davvero? Del tipo? – Ahah, ma non stavi raccontando tu? Dai, provo ad indovinare, li hai beccati mentre si baciavano? Tirai un lungo respiro di sollievo, per qualche motivo la sua ipotesi mi tranquillizzò. – Non ho mica dodici anni, due che si baciano posso ancora gestirli. – Eh già, hai ragione pure tu, e quindi? Li hai beccati a fare altro? - chiese lei, come a volermi stuzzicare. – Sì, ...