1. Vita segreta di una casalinga viziosa


    Data: 15/11/2020, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    Ero nonostante la mia castità e la mia facciata di moglie e madre, inappuntabile, ogni sera ero solita fantasticare, sognare di essere scopata da più uomini come una volta, con il desiderio di un cazzo virile pronto a rapirmi, a liberarmi da un marito che sembrava un handicappato. Sognavo che mi portasse con se su una moto di grossa cilindrata e poi mi scopasse tra le dune di una spiaggia o magari alla vista di tutti in riva al mare in compagnia di altri uomini.Queste erano le fantasie perverse che scrivevo senza tralasciare particolari scabrosi in un diario segreto nascosto dove solo io sapevo dove fosse. Nessuno ovviamente doveva sapere e non avrei mai rivelato le mie fantasie.Tutti vedevano in me la madre e la moglie perfetta, l’angelo del focolare e io volevo a tutti i costi che questa farsa continuasse, anche se avevo una sempre più irresistibile voglia di cazzo.Ero una casalinga ormai rassegnata alla mia triste e noiosa vita quotidiana: ogni sera mi apprestavo a preparare la cena per Gaetano, mio marito, e per le mie figliolette, Lucia e Viola. Che fossi un’ottima moglie e madre sempre attenta e premurosa, costantemente attenta alla famiglia era indubbio ma lui non soddisfava le mie voglie. Al rientro dal lavoro restava lì incollato su una poltrona a guardare la TV o leggere riviste e poi di notte, quando le ragazze erano a dormire guardavamo film porno con cui ci eccitavamo.Erano già passati 10 anni senza godere con amore. A quel tempo non volevo tradire il mio ...
    ... maritino, ma non perché fossi innamorata di lui, ma solo perché mi sentivo addosso un senso di colpa che sembrava opprimermi.Nella mia testa l’ho tradito con decine di uomini senza che lui sospettasse nulla, visto che trascorre la maggior parte del tempo in ufficio.Le mie fantasie segrete sarebbero morte con me, se un giorno, ho nascosto il mio diario nel luogo più banale possibile ma anche quello in cui se si dovese andare a cercare non si penserebbe di trovarlo: la mia borsetta.Come ogni giorno mi reco a messa per la funzione serale e quella sera ho dimenticato di chiuderlo con il lucchetto e questa si è rivelata una dimenticanza fatale. Il caso ha voluto che mi cadesse sul pavimento della chiesa senza che me ne accorgessi nel momento in cui cercavo nella borsetta un pacchetto di fazzolettini.Sul momento non mi sono accorta della perdita di quel prezioso diario e sono tornata a casa. Nell’andare a cercarlo nella borsetta mi accorgo che non c’era più. Ho iniziato a sudare freddo perché non sapevo dove potessi averlo perduto.Per mia sfortuna, oppure se vogliamo dire fortuna, il diario è raccolto da Don Michele, il prete della mia parrocchia, che ben conosce la mia calligrafia. Lui è un uomo dallo sguardo austero, carattere forte e fisico possente, apparentemente un uomo d’altri tempi anche se aveva un’aria misteriosa che poteva far sembrare l’occultamento di un qualcosa di misterioso.Lui con una telefonata alle 22 sul cellulare, mentre mio marito e le mie figlie dormivano, mi dice ...
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