Patrizia che Femmina!
Data: 07/11/2020,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: Andrea_Sperelli, Fonte: RaccontiMilu
Qualche tempo fa in un centro commerciale vicino Bologna, ho incrociato una donna spettacolare. Era ora di pranzo e probabilmente stava facendo un giro con le colleghe o amiche, non so, durante la pausa. Aveva la fede al dito, non avevo tempo a sufficienza e non era sola quindi scarto a priori l’ipotesi di provare un approccio. La seguo però per un po’ cercando di non farmi notare e di imprimermi nella mente le sue grazie, aveva un corpo da urlo. Da uno scambio di battute con le amiche riesco a sentire come si chiama, Patrizia. La sua immagine mi è rimasta nella mente, così ho deciso di scrivere questo racconto dove immagino di scoparmela. Se volete contattarmi sono su coppiacuckold.com oppure via email andrea.sperelli1979@gmail.com
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Quella mattina avevo terminato il mio appuntamento con un cliente a Bologna prima del previsto, avevo quindi deciso di perdere un po’ di tempo nel vicino Centro Commerciale.
Era un giorno feriale di settembre quindi i negozi erano quasi deserti e girovagando per un negozio di abbigliamento il mio sguardo viene attirato dal culo di una donna che stava praticamente piegata a 90 gradi per guardare delle maglie su un ripiano.
Rimango ipnotizzato da quello stupendo spettacolo fino a quando lei non si gira e mi soprende a fissarla.
Ovviamente divento di tutti i colori, era palese che le stavo fissando il culo e mi aspettavo un’occhiataccia sdeganta. Invece mi fa ...
... un bel sorriso, che io prontamente ricambio e ritorna a girare per il negozio.
Avea occhi castani, sulla trentina, labbro superiore sottile, labbro l’inferiore molto carnoso, un viso da vera porca che me lo fece diventare subito duro
Era davvero una gran bella ragazza, con un vestito leggero, morbido anche se non aderente che lasciava immaginare le sue forme, La scollatura non era esagerata, ma sufficiente a far immaginare le sue belle tette (sarà stata una terza), i capezzoli premevano sul vestito come se non avesse il reggiseno, anche se sembrava portarlo. Purtoppo aveva la fede al dito, quindi di invitarla a uscire non se ne parlava, peccato! pensai.
C’eravamo solo noi nel negozio e un paio di commesse che stavano sistemando il magazzino, così io continuo a girarle intorno sperando di ammirare qualche altro bello spettacolo.
Ho l’impressione che mi segua con la coda dell’occhio, fino a quando non si mette di nuovo a 90 gradi, ma non sembrava stesse veramente guardando qualcosa, sembrava piuttosto che mi volesse offrire la vista del suo speldido culo.
Di nuovo si gira e di nuovo mi sorride, decido allora di attaccare bottone.
A:”Non credo che troverà quello che le serve”
P:”Scusi e perchè?”
A:”Nessuno dei vestiti che ho visto renderebbe giustizia alla sua bellezza”
Lei mi guarda, fra l’interdetto e il divertito, poi risponde passando a Tu
P:”Questo secondo te sarebbe un modo originale per attaccare bottone?”
Io scoppio a ridere e ...