1. Punizione


    Data: 05/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: MasterBg, Fonte: xHamster

    ... tacco scomparve progressivamente dentro di lei, mentre Domina mollava la presa sulle grandi labbra.
    
    Stavolta lui non si fermò, e glielò spedì tutto dentro. Sapeva che ci stava, perché il suo obelisco di venticinque era puntualmente ingoiato dalla fica di lei. Quando il tacco scomparve dentro la grotta, lui prese delle altre cinghie, e le legò per bene. Attese un paio di minuti, e poi cominciò a slegarla. Quando fu libera, le mani lungo i fianchi, Domino le fiede uno spintone, e le disse di camminare.
    
    “Vai verso l’ultimo paio di stivali rimasti.”
    
    Lei andò, e il dolore esplose. Ad ogni piccolo movimento, i tacchi penetrati in lei scoccavano folgori di dolore inconcepibile, e per lei erano insopportabili. Si fermò dopo due passi, ma Domino, inflessibile, la spinse nuovamente avanti.
    
    “Ti conviene arrivarci da sola. Se non lo farai, ti prenderò al guinzaglio, e sarà molto peggio.”
    
    Lei allora, combattendo nausea e dolore, ci riprovò. Con inumana lentezza, e con tremende torture, ci arrivò.
    
    “Mettili.”
    
    Lei si girò, ad implorarlo con lo sguardo, ma lui guardava il terreno. Lei cercò comprensione in Domina, ma nello sguardo vi lesse solo lussuria. Tenendosi alla catena più vicina, infilò uno per volta gli stivali. Nuove terribili fitte le solcarono il corpo. Quando furono indossati, Domino si fece avanti.
    
    “Bene, mia cara Servant. Ora, ti manca solo un passo, e la tua tortura con gli stivali sarà finita. Ritorna alle catene, e dopo che ti avrò legato, ti ...
    ... libererò dagli stivali.”
    
    Lei cominciò a camminare, lentamente. Dopo aver percorso un tra-ballante metro, su delle zeppe a tacco sottile, alte sedici centimetri e larghe solo tre, sentì i dolori riacutizzarsi. Ebbe un’attimo di cedimento, esaurita dalle torture. Le cedettero le ginocchia, e stramazzò a terra. Domina si tenne alla larga, ma Domino cominciò a colpirla con dei calci, incitandola a rialzarsi. Lei non ci riuscì al primo tentativo, e subì ancora dei calcioni tremendi, che colpivano le scarpe, spingendo ancora più dentro i tacchi, dandole delle saette di dolore inconcepibile. Quando fu nuovamente in piedi, ripartì, lentamente, ancor più di prima. Quando fu legata, gemeva di soddisfazione. Poco dopo la fica e il culo erano svuotati. Sentì proprio il corpo riappropriarsi di quegli organi derelitti, ripiegando i tessuti su di essi. L’ano si chiuse completamente, ma il sesso rimase un po aperto, al principio.
    
    “Ora Domina ti frusterà un po, per le urla che hai fatto sotto corrente. Dopo, la tua ultima punizione, quindi sarai libera.”
    
    Domina prese una frusta a più code, e cominciò a colpirla. Colpiva molto vicina alla vittima, lasciando profonde striature sulla pelle. Colpì soprattutto i seni e le natiche, arrossandoli oltre misura. Quando ebbe finito, venti minuti dopo, Servant non aveva più gemiti e urla in gola, e lacrime negli occhi. La slegarono nuovamente, e Domino si lasciò andare per un attimo.
    
    “Ti abbuono la tua ultima punizione. La subirai la prossima volta, ...
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