M’infiammi di voglia
Data: 25/10/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Tu sei l’uomo dei desideri o almeno sei un uomo che sa come alimentare e in seguito ravvivare tirando su adeguatamente miei. Tu m’attizzi, mi stimoli e dopo mi scoraggi, io non so specificamente se la tua sia cautela oppure sia una tattica voluta, chissà. Sai, io ho persino preso in considerazione l’idea di non piacerti poi così tanto, tenuto conto che gradualmente rifletto su tutto quello che è accaduto da quando ci siamo conosciuti a quel convegno. A dire il vero, un altro noiosissimo e peraltro costosissimo congresso d’aggiornamento e di revisione dove sei indotto a partecipare, almeno un titolare per studio afferma la legislazione, chissà perché spettava ogni volta a me. All’ingresso, infatti, dinamiche e operose accompagnatrici, mi corredarono diligentemente di cartellini di riconoscimento con la carta intitolata dell’associazione professionale, dispensando pennini biro in dono da parte dei patrocinatori e una bottiglietta d’acqua minerale senza il bicchiere.
Di questo andare, fornita adeguatamente d’accessori, io andai a cercare la poltroncina che m’avevano attribuito: per la precisione la sezione II, della fila E con il numero quattordici. Naturalmente scoprii che era l’ultima sedia della fila accanto al corridoio, giacché io avevo iniziato dal numero uno, ovviamente da perfetta e diligente scolaretta quale sono sempre stata. Per fortuna non dovetti far alzare nessuno, in quanto erano ancora tutti in piedi conversando nell’atrio. Io udivo lagnosi e ...
... piagnucolosi colleghi che parlavano d’irritanti e di problematici lavori, di ripetitive leggi, di fastidiosi e di sgradevoli adempimenti: no, alla larga, io avrei già voluto essere chilometri lontano da lì. In quell’occasione scelsi quindi d’aspettare placidamente seduta leggendo un libro, abbastanza stanca di troppo lavoro e anche di sentire quelle smodate parole, per poterle apprezzare e valutare in maniera imparziale.
All’improvviso accanto a me annusai una buona essenza odorosa, un profumo maschile però non fastidioso, al contrario, cosicché sollevai lo sguardo dal libro e vidi il mio vicino di sedia: senz’altro prossimo all’età della pensione, dai capelli un po’ lunghi, più bianchi che brizzolati, con un viso interessante contrassegnato più da tante abbronzature estive e invernali, che dalla fatica e dallo sforzo del lavoro. L’abbigliamento era curato ed elegante: un abito di buona fattura in tessuto di fresco lana, la camicia impeccabile e la cravatta perfettamente abbinata. Le calze lunghe e scure con delle belle scarpe stringate, dal momento che io sono sempre stata attratta con piacere da questi dettagli di buon gusto e d’eleganza dei piedi maschili. Lui mi salutò cortesemente e si presentò, evidentemente era disposto e propenso per parlare, perciò fui pressoché costretta a riporre il testo nella borsa e manifestare se non altro un garbato e gentile coinvolgimento.
Lui si rivelò peraltro simpatico e davvero interessante. Perché parlo di lui, anzi, di te, in terza persona? ...